A poche ore dall’uscita nelle sale italiane del kolossal di Christopher Nolan che da quasi un mese sta sbancando i box office statunitensi, è interessante conoscere – per chi non lo avesse già fatto – le impressioni che Oppenheimer ha suscitato in chi ha già avuto il piacere di vederlo.
A partire dal grande cineasta americano Oliver Stone, due volte premio Oscar. Il regista di Platoon, Born on the Fourth of July (Nato il 4 luglio), Natural Born Killers (Assassini nati) e Any Given Sunday (Ogni maledetta domenica) ha rivelato a inizio agosto di essere anche stato contattato per dirigere il film, ma di aver rifiutato perché non si sentiva ‘ispirato’ dal romanzo su cui si basa, American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer di Kai Bird e Martin J. Sherwin. Per la precisione, Stone confessa di non aver ben compreso quale fosse il ‘cuore’ della narrazione, di non essere riuscito ad entrare in contatto con la sua vera ‘essenza’.
Saturday, I sat through 3 hours of #Oppenheimer, gripped by Chris Nolan’s narrative. His screenplay is layered & fascinating. Familiar with the book by Kai Bird & Martin J. Sherwin, I once turned the project down because I couldn’t find my way to its essence. Nolan has found it. pic.twitter.com/4WSljbYxPb
— Oliver Stone (@TheOliverStone) August 1, 2023
“Ho assistito alle tre ore di Oppenheimer, catturato dalla narrazione di Chris Nolan” – scrive Stone su Instagram il primo agosto. “La sua sceneggiatura viaggia su più livelli, in modo affascinante. Conoscendo il libro di Bird e Sherwin, ho rifiutato il progetto perché non riuscivo a trovare la strada verso la sua essenza. Nolan l’ha trovata.”
Il regista, sceneggiatore e produttore newyorkese elogia sia la regia di Nolan “sbalorditiva e strabiliante” che lo straordinario talento del cast: “Ogni attore si è rivelato una sorpresa per me, in primis Cillian Murphy ‘i cui occhi esagerati qui appaiono ‘normali’ nell’interpretare un genio come Oppenheimer”
Il grande cineasta, che ha raccontato il potere il tutte le sue forme – a partire dalle celebri interviste a Fidel Castro, Hugo Chavez e Vladimir Putin – non rinuncia però a due precisazioni storiche, che racconta di aver “approfondite con Lo storico Peter Kuznick nella serie The Untold History of the United States (La Storia non detta degli Stati Uniti, 2012)”
“Il Giappone sapeva a malapena cosa li colpì il 6 agosto 1945 a Hiroshima – scrive ancora Stone sui social. “L’air force americana del generale LeMay bombardò 100 città giapponesi: più di 80.000 persone furono uccise nella sola tempesta di fuoco di Tokyo, che provocò un milione di feriti e senzatetto. I leader giapponesi avevano accettato che gli Stati Uniti potessero distruggere le loro città, ma erano disposti a sacrificarle. E ancora: “Il Giappone non si arrese – come vorrebbe la propaganda americana – a causa della bomba atomica, ma perché pochi giorni dopo, il 9 agosto, 1,5 milioni di soldati russi invasero e distrussero il loro esercito imperiale in Manciuria, e successivamente ad Hokkaido. I leader giapponesi temevano che i russi non avrebbero dato loro tregua, rimuovendo l’amato imperatore del Giappone, come avevano fatto con il loro zar nella rivoluzione del 1917. La presunta e strombazzata invasione terrestre del Giappone da parte degli Stati Uniti non avrebbe potuto nemmeno verificarsi per almeno tre mesi. Considerati questi eventi in rapida evoluzione, non era possibile che il Giappone continentale – già devastato, a corto di cibo e sull’orlo della carestia – avrebbe potuto resistere a lungo”.“A parte questi punti” – chiosa Stone – il film racchiude l’essenza della tragedia di Oppenheimer, un uomo storicamente nel mezzo di una situazione assurda, sebbene in parte creata da lui stesso, come mostra Nolan”
Ma Oliver Stone non è il solo tra i grandi maestri del cinema contemporaneo ad aver voluto commentare a caldo la visione di Oppenheimer, che da questa sera sbarca anche nei nostri cinema.
“Il film migliore e più importante di questo secolo”, ha scritto su Facebook Paul Schrader, uno dei registi e sceneggiatori che hanno fatto la storia di Hollywood: autore di Taxi Driver, il cult movie diretto da Martin Scorsese con la leggendaria nterpretazione di Robert De Niro, e per aver diretto film come First Reformed (2017) e The Card Counter (2021).
“Se dovete vedere un solo film in sala quest’anno, quello dovrebbe essere Oppenheimer” – ha scritto Schrader. “Non sono una groupie di Nolan, ma questa pellicola scardina la porta del cinema”.
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