La Polizia di Stato, su disposizione della Procura Distrettuale di Catania ha portato a termine una grande operazione anti pirateria attraverso l’attività dei Centri Operativi Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale.
Per comprendere l’importanza dell’operazione basta analizzare i numeri: 70 persone sono indagate a vario titolo per associazione per delinquere a carattere transnazionale e circa il 70% dello streaming illegale in Italia è stato colpito da questa operazione. Oltre 900.000 utenti fruivano del servizio IPTV illecito, con profitti pari a 10 milioni di euro.
Le indagini hanno delineato un’associazione criminale a pieno titolo, con tanto di organizzazione gerarchica e divisioni di ruoli, con capi che agivano tra Catania, Roma, Napoli, Salerno e Trapani, ma anche in paesi esteri come Inghilterra, Germania e Tunisia.
“Come FAPAV plaudiamo all’importante operazione antipirateria annunciata quest’oggi dalla Polizia di Stato e disposta dalla Procura Distrettuale di Catania, che ha rivelato ancora una volta come dietro la pirateria si nascondano vere e proprie mentalità criminali e ingenti profitti illeciti – ha dichiarato Federico Bagnoli Rossi, Presidente FAPAV – Il fenomeno dello streaming illegale di contenuti audiovisivi rappresenta, non solo per l’industria del cinema, della Tv e dello sport, ma per il Paese nel suo complesso, un problema serio, sia sotto il profilo economico e di sviluppo industriale, sia rispetto alla sicurezza informatica e alla tutela della privacy dei cittadini”.
La stima della perdita di fatturato data dalla fruizione illegale di film e serie tv, nel 2021, è stata stimata in circa 673 milioni di euro.
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I dati dall’indagine Ipsos per Fapav, riferita all’anno 2023. I pareri del presidente Federico Bagnoli Rossi, di Rutelli (Anica), Alberto Barachini (sottosegretario con delega all'informazione e all'editoria), Capitanio (Agcom) e De Siervo (Lega Serie A)