VENEZIA – Si chiama Om Devi: Sheroes Revolution il documentario girato a 360°, scritto da Viola Brancatella, Claudio Casale e Gauri Grazia De Santis per Sibilla Film, in selezione ufficiale nella sezione VR Expanded di Venezia 77. Il film racconta l’India moderna attraverso le storie di tre donne diverse e combattive che ogni giorno si confrontano con il bisogno di affermare i diritti di genere, nella vita privata e nei loro luoghi di lavoro: una ginecologa che lavora in un ospedale pubblico, una sacerdotessa e una vittima di attacco con l’acido. Un viaggio nell’India di oggi, attraverso lo sguardo di queste tre donne, per riflettere su cosa significhi per una donna indiana scendere in campo per i diritti: un percorso che non esclude i riferimenti culturali e religiosi della tradizione, come il culto della Dea Devi, da sempre al centro della cultura e della tradizione religiosa indiana.
“Om Devi: Sheroes Revolution nasce dal desiderio di vedere, comprendere e osservare pezzi di una nuova storia indiana, di cui Anjali, Shabnam e Devya Arya sono interpreti e protagoniste – racconta il regista Claudio Casale – in un’India che cambia e ogni giorno cerca il suo punto di equilibrio in tema di diritti civili, e dove mito, religione, storia e antropologia si mescolano senza soluzione di continuità”. Rispetto, poi, alla scelta di girare il documentario nel formato a 360°: “Ho optato per un racconto immersivo per creare una connessione paritaria con le protagoniste e per avvicinare gli spettatori quanto più possibile all’esperienza avvolgente che si prova visitando un Paese straniero. Lo specifico processo di lavoro per le riprese a 360° ha reso necessario allentare il controllo sui personaggi, visto che durante le riprese tutta la troupe deve lasciare la scena per non essere inquadrata. Questa caratteristica del documentario a 360° può sembrare un limite, ma si è rivelata una grande alleata per catturare momenti di vita naturali e spontanei, che in alcuni casi non avremmo mai potuto ottenere se fossimo rimasti dietro alla telecamera”.
Come sottolinea la produzione: “Raccontare qualcosa dell’India contemporanea può rivelarsi un’impresa molto ardua, viste le dimensioni, l’eterogeneità e la complessità del Paese, che rendono molto difficile il compito di sfuggire o aggirare i cliché diffusi e alimentati dalle narrazioni codificate da indiani e stranieri. Om Devi: Sheroes Revolution, tramite le testimonianze di Anjali, Shabnam e Devy Arya intrecciate dalla voce della Devi che le unisce in un racconto corale, riflette la complessità delle rivendicazioni sociali e civili del second sex in uno dei Paesi in cui i femminicidi e le violenze contro le donne toccano ancora numeri molto elevati”
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