Nonostante gli sforzi, la disparità salariale è ancora un tema urgente. In tutti i campi ovviamente e, nessuna eccezione per l’industria audiovisiva. L’uguaglianza degli stipendi maschili e femminili sembra ancora essere un traguardo inarrivabile e, quando per un momento ci distraiamo dalla problematica, le voci che parlano del tema tornano a farsi sentire e cosa c’è di più ascoltato delle voci che provengono direttamente dallo showbiz di Hollywood?
Stavolta, e non è di certo la prima, a tornare sul discorso è Olivia Colman che, in una recente apparizione al programma The Amanpour Hour della CNN, ha parlato con toni decisamente duri in merito alla questione della disparità salariale. Nell’intervista con la giornalista Christiane Amanpour, quando è stato chiesto all’attrice premio Oscar se anche lei avesse mai subito il divario retributivo ha risposto: “Non fatemi parlare della disparità di retribuzione, gli attori maschi vengono pagati di più perché una volta si diceva che attiravano il pubblico. In realtà, questo non è più vero da decenni, ma a loro piace ancora usarlo come motivo per non pagare le donne quanto i loro colleghi maschi.” (…) “Sono molto consapevole che se fossi Oliver Colman, guadagnerei molto di più di quanto guadagno. So di una disparità di retribuzione, che è una differenza del 12.000%. Fate i conti, lo so” ha continuato poi la Colman.
L’attrice non è di certo stata l’unica a sottolineare come il percorso di Hollywood verso la parità di genere sia ancora molto lungo. Durante la promozione del film Il colore viola diretto da Blitz Bazawule, l’attrice Taraji P. Henson scoppiò in lacrime mentre esprimeva la sua delusione per il divario salariale e razziale nell’industria cinematografica: “Sono stanca di lavorare così duramente, di essere brava in quello che faccio e di essere pagata una frazione del costo. Sono stanca di sentire le mie sorelle dire sempre le stesse cose. Ci si stanca. Sento la gente dire: ‘Lavori molto’. Beh, devo farlo. I conti non tornano”.
Sicuramente, la denuncia più furiosa in merito al disequilibrio salariale, soprattutto in termini razziali, è stato quello del 2018 di Viola Davis quando ha affermato: “Ho una carriera paragonabile a quella di Meryl Streep, Julianne Moore e Sigourney Weaver. Eppure non sono neanche lontanamente al loro livello, né come compensi, né come opportunità lavorative”.
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