VENEZIA. Macchine da presa, moviole, proiettori, sale montaggio, centinaia di locandine di cinema e teatro, 800 dischi musicali, 1500 abiti, 1.000 libri sulla storia del cinema e oltre 10mila film catalogati. Sono solo alcuni numeri dell’enorme materiale raccolto in oltre 50 anni di carriera dalla regista e autrice Donatella Baglivo, oggi ospitato presso lo Spazio Cinema Alfredo Bini di Montalto di Castro, in provincia di Viterbo.
Un enorme patrimonio documentario e culturale al centro del progetto “Officina della Cultura – Storia dell’Arte e dello Spettacolo”, che è stato presentato al pubblico presso l’Italian Pavilion. Partner dell’iniziativa l’Istituto Luce, che ha ricevuto da Donatella Baglivo tutti i girati della produzione Ciak2000, presieduta dalla stessa regista.
Sono intervenuti Donatella Baglivo, regista e produttrice; Luciano Monti, professore di Politiche dell’Unione europea presso la LUISS Guido Carli e scrittore; Roberto Cicutto, presidente dell’Istituto Luce; e Alessandra Feola dell’associazione culturale EuropeLab.
Nel corso della conferenza sono stati proiettati alcuni trailer dei film biografici realizzati da Donatella Baglivo, tra cui I Grandi del Cinema Italiano, La trilogia su Andrei Tarkovsky; Carissima Hollywood e l’ultimo lavoro Il futuro in una poesia (coprodotto da Zeroconfini onlus) presto nelle sale italiane, girato a Pesaro nella villa del maestro Luciano Pavarotti e che vede protagonisti sette tra i più promettenti poeti italiani contemporanei.
Il progetto Officina della Cultura ha l’obiettivo di creare un luogo nel quale custodire, tramandare e valorizzare il patrimonio culturale raccolto durante una vita dedicata al cinema, all’arte e ai suoi protagonisti, con la volontà di imprimere sulla pellicola i volti e le memorie della nostra società contemporanea.
Donatella Baglivo è stata infatti autrice di circa 100 film biografici sui più grandi autori e interpreti del cinema italiano (Fellini, Zeffirelli, Villaggio, Vitti e molti altri) e mondiale (da James Dean a Marlon Brando e Frank Capra) oltre ad aver realizzato una trilogia, presentata alla Harvard University, sul grande regista russo Andrei Tarkovsky, di cui Donatella Baglivo è stata seguace ed erede culturale, e al quale sarà dedicata una mostra permanente all’interno dell’Officina della Cultura.
Nel corso dell’incontro è stato presentato il catalogo fotografico e un cofanetto con i tre film dedicati al cineasta russo.
“Ho deciso di aprire e condividere il mio archivio storico ricco di memorie della cultura cinematografica italiana ed internazionale per metterlo a disposizione della collettività e degli appassionati di cinema. La mia idea è quello di farne una vera e propria ‘officina’ dove far appassionare i giovani a quest’arte e essere liberi di sperimentare – spiega Donatella Baglivo – Durante la conferenza voglio inoltre lanciare un appello a tutti quei comuni che ospitano sul proprio territorio degli immobili inutilizzati e che sono interessati alle opportunità che si aprirebbero con l’Officina della Cultura”.
Tra i compiti che si prefigge l’Officina della Cultura, oltre quello di preservare e sistematizzare il patrimonio documentario di immagini, testimonianze e reperti, promuovere l’educazione e la formazione di nuove generazioni di amanti del cinema e dello spettacolo e valorizzare il patrimonio raccolto attraverso collaborazioni locali, nazionali e internazionali.
L’Officina sarà anche il luogo di nuova produzione culturale. Infatti, sulla base dell’esperienza già maturata nello spazio Ciak2000 a Roma, l’Officina della Cultura ospiterà concerti, mostre temporanee, allestimenti.
Per la realizzazione del progetto, è stata aperta una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma di crowdfunding www.produzionidalbasso.com
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