Obiettivo sul cinema italiano

Diventerà un appuntamento annuale, quello col “Rapporto sul cinema italiano”. Così ha promesso Gaetano Blandini, DG Cinema del ministero dei Beni e delle Attività Culturali, anticipando le linee della prima ricerca realizzata dall’Osservatorio dell’audiovisivo. Il centro studi, diretto da Antonio Breschi, sta procedendo all’informatizzazione dei principali database di cinema secondo un modello di trasparenza che francesi e anglosassoni già praticano con successo.

Al centro delle numerose attività dell’Osservatorio, c’è il rapporto che sarà presentato a Roma, il prossimo 22 settembre, in una conferenza stampa presso la Sala del Tempio di Adriano in Piazza di Pietra alle ore 10. Frattanto a Venezia Alessandro Usai, DG di Cinecittà Holding, ha dato ai giornalisti accreditati al Lido una serie di tabelle e spunti di riflessione basati per la prima volta sui dati Siae e sulle denunce di nazionalità presso il MBAC, dunque rappresentativi del 100% del mercato. “Il Rapporto sarà arido, non conterrà commenti e non fornirà soluzioni, starà poi agli addetti ai lavori utilizzare quei dati”. Che mostrano un cinema italiano in moderata crescita, sia in sala che nell’home video con un numero di biglietti venduti che passano dai 104 mln del 2000 ai 116 mln del 2004 (anno record), mentre nel 2005 si è registrato allo stato attuale un calo del 24%, che potrebbe essere recuperato però con l’uscita del nuovo Benigni, La tigre e la neve. Tra i temi affrontati dal rapporto: la sala, le regioni, la produzione italiana, l’home video, il cinema in televisione, il panorama internazionale. Nel dettaglio è forte la diminuzione dei film italiani programmati in prima tv. Interessante la tabella sul sostegno pubblico, che passa da 49 mln € nel 2000 all’anno boom 2003 con 105 mln €, scesi poi a 86 mln circa nel 2004. Un’erosione del fondo BNL, come ha spiegato Blandini, che ha portato all’esaurimento delle risorse fino alla decisione di porre un vincolo di bilancio che collega i finanziamenti alla disponibilità.