Nuovo Imaie: equo compenso sui social network

Nuovo Imaie ha organizzato l'incontro "Film, musica e piattaforme social: quale futuro per i compensi degli artisti", all’interno della 19ma Festa del Cinema di Roma


Le performance di attori, registi, cantanti sono la linfa vitale che scorre sui muri dei social network. Grazie a esse, le piattaforme digitali arrivano a fatturare anche centinaia di milioni di euro di pubblicità al giorno. Eppure, a quegli stessi artisti, registi, cantanti non arrivano spesso che briciole. Anzi, nella stragrande maggioranza dei casi, neppure quelle. E’ il grande tema dell’equo compenso.

Ne hanno discusso oggi Federico Mollicone, Andrea Micciché, Matteo Fedeli, Diego Ciulli, Gianmarco Tognazzi, la cantante Noemi e Giulio Gaudiano, nel corso di “Film, musica e piattaforme social: quale futuro per i compensi degli artisti”, incontro organizzato all’interno della 19ma Festa del Cinema di Roma.

Come ha chiarito il conduttore di Strategia digitale Giulio Gaudiano, nel 2023 solo Meta, cioè Facebook, Whatsapp e Instagram, ha guadagnato 369 milioni di dollari al giorno. Attraverso la pubblicità, i social network generano insomma un enorme valore economico. Come fare, dunque, perché questo valore possa ritornare a chi, di fatto, produce i contenuti con cui le piattaforme si arricchiscono?

Il presidente del Nuovo Imaie Andrea Micciché ha sottolineato gli aspetti problematici di un simile sistema: “Questa attività va a togliere energia, diritti e compensi alla creatività del nostro paese, per andare a distribuire tutto questo altrove”. Senza entrare nel dettaglio, Micciché ha così annunciato “che il Nuovo Imaie sta per avviare una serie di iniziative importanti per far pagare il giusto corrispettivo ai nostri artisti”. Matteo Fedeli, direttore generale della Siae, ha messo in evidenza come il vantaggio delle piattaforme sia rappresentato da “un’asimmetria informativa: non si hanno più margini di riferimento per capire bene dove vengono generati i soldi e quanto valga la creatività”.

A dare voce agli artisti c’erano l’attore Gianmarco Tognazzi e la cantante Noemi. Il primo ha rilevato “un problema che ha generato questa grande difficoltà di gestione. Nel momento in cui pubblico una foto su Instagram diventa di proprietà della piattaforma. Eppure, le piattaforme, senza i contenuti artistici, non avrebbero motivo di esistere”. Per Noemi, invece, il fatto che le piattaforme siano diventate fondamentali per la riuscita di un progetto ha delle ripercussioni culturali e creative preoccupanti: “Ormai la scrittura della canzone è subordinata alla riuscita sui social. Questo circolo vizioso va invece reso virtuoso attraverso un do ut des“.

La sintesi su ciò che va fatto è stata affidata a Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura della Camera: “Non bisogna criminalizzare le piattaforme ma obbligarle a rispettare le leggi nazionali ed europee, e a pagare le tasse. Insieme ad artisti e utenti, è necessario costruire un sistema normativo che possa tutelare la creatività umana, per esempio assegnando dei contrassegni digitali ai contenuti prodotti solo dall’intelligenza umana. Il Parlamento italiano, che è schierato dalla parte degli artisti, si è già occupato di questi temi e continuerà a farlo”, ha concluso.

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21 Ottobre 2024

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