Una di quelle esposizioni made in Italy che tutto il mondo c’invidierà, e per lungo tempo. Una concezione originalissima dovuta a Jean Clair, il celebre critico francese, ex direttore della Biennale Arte di Venezia. S’intitola Inferno e si può visitare fino al 7 gennaio 2022 alle Scuderie del Quirinale, in vetta al colle più ambìto della capitale.
Per festeggiare i 700 anni della scomparsa di Dante Alighieri, Jean Clair ha allestito un luminoso quanto agghiacciante percorso attraverso le opere d’arte del passato e del presente alla ricerca degli inferi e dei demoni, esteriori e interiori. Con Clair nel ruolo dell’onnisciente Virgilio e noi visitatori in quello del tormentato Dante. Tra mille sorprese sulfuree, esposte in apparente disordine, seguendo via via le strofe dantesche che tutti quanti abbiamo imparato a memoria a scuola dai 6 ai 17 anni.
C’è anche il cinema, naturalmente. Clair propone su grande schermo estratti dal fantasy muto La mirabile visione (1921, copia della Cineteca Nazionale-Fondazione CSC), diretto da ‘Caramba’, pseudonimo di Luigi Sapelli, una produzione Tespi Film di Roma. Un kolossal che celebrava, cent’anni fa, i 600 anni della scomparsa del Sommo Poeta, offrendone un biopic delirante. Della vasta messe di pellicole italiane mute dedicate a Lucifero si occupa, nel catalogo-kolossal, Dominique Paini, un superesperto in materia. Matteo Lafranconi invece esamina i rapporti tra realtà storica e finzione, tra gli orrori del campo di concentramento di Auschwitz e le rappresentazioni artistiche che quell’inferno ha suscitato. Contrapponendovi alcune delle rappresentazioni opposte, ad esempio le parole urlate a squarciagola in Camera con vista (James Ivory, 1985) dal personaggio di Julian Sands sotto la volta stellata di Fiesole: “Beauty! Trust! L’espoir! Vérité! Joy!”.
Jean Clair, novello Dante, ha voluto sbatterci al fondo nero dei gironi più terribili dell’inferno umano per farci raggiungere la catarsi. Pochi meandri prima di rialzarci e emergere dalle Scuderie del Quirinale ‘a riveder le stelle’, entriamo direttamente nel Paradiso Celeste, un Happy End inatteso. Primo Levi esibisce il fragile manoscritto di Se questo è un uomo, Zoran Mušič tre sue tele liberatorie, Anselm Kiefer un enorme acrilico su piombo intitolato The Completeness of Stars (La completezza delle stelle),
L'annuncio in collegamento con Zoe Saldaña al Museo del Cinema, dove l’attrice ha ricevuto la Stella della Mole. Da febbraio 2025 nel capoluogo piemontese
L'incontro sul set del grande fotografo con uno dei padri della cinematografia moderna, il regista Michelangelo Antonioni, nel nuovo spazio museale a lui dedicato
L'allestimento alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna ripercorre la storia dell'Autostrada del Sole, approfondendo l'evoluzione del costume e della società italiana della seconda metà del Novecento
Dal 13 novembre al 15 dicembre 2024 al Museo Nazionale del Cinema, sulla cancellata storica della Mole, la mostra sulla Torino di fine anni ’70. Il 42mo Torino Film Festival ospiterà anche la proiezione ufficiale di Ragazzi di stadio nella sezione Zibaldone