Il (nuovo?) cinema italiano corre sopratutto in “formula prototipi”. Meglio se con un motore da film d’autore che comunica col pubblico anche perchè prodotto in modo “necessario, irrazionale, anomalo”. Follia? Moda? Controsenso? No, spieghiamoci. I concetti base di molti film italiani dell’ultimo biennio, realizzati come prototipi anomali frutto di unioni produttive eterogenee ma motivatissime, sono stati raccontati in uno degli “Incontri di Italia Cinema con i produttori italiani”, appuntamenti informali e riusciti che si tengono nel padiglione Cinecittà a Venezia.
A sostenere il dibattito c’era la produzione di L’uomo in più, l’opera prima di Paolo Sorrentino apprezzata da critica e pubblico e in competizione nella sezione Cinema del Presente.
Anomalia certo, vedere assieme dietro a un tavolo personaggi diversi diversi come il distributore Demetrio Crea della Key Films, un debuttante nel campo produttivo, Roberto Pace, direttore di Mediatrade, Angelo Curti e Nicola Giuliano per Teatri Uniti, gruppo che raccoglie da 10 anni il meglio del made in Napoli. E anche l’ospite a sorpresa, previsto dagli Incontri di Italia Cinema, portato all’incontro dal gruppo di produttori, si è rivelato davvero anomalo. Ecco infatti Giuseppe Maria Gaudino, scenografo e regista, già a Venezia 1997 in concorso col notevole Giro di lune fra terra e mare e candidato come uno dei prossimi registi in corsa nella “formula prototipi” con il suo progetto (già finanziato da contributi statali) Quando il tempo verrà.
Ma torniamo al film di Sorrentino. A inizio d’incontro, sollecitato dalle domande di Giorgio Gosetti, Crea ha ricordato che il vero uomo in più per realizzare questo film è stato il suo socio Kim Smith: “in un ruolo di rifinitore, mentre l’apporto di Mediatrade è stato costante e coraggioso”. Che cosa ha indotto infatti questo gruppo dedito alla fiction ad unirsi con realtà sulla carta lontane dal punto di vista ideologico? “Noi produciamo 650 ore di fiction all’anno -ha spiegato Pace- ma il panorama qualitativo è ormai limitato. Abbiamo bisogno di talenti nuovi per evitare di fare brutta fiction, perchè il ricambio non è sufficiente, soprattutto fra gli sceneggiatori. In più, la nostra parentela con Medusa distribuzione dovrebbe lasciare a quella compagnia il compito di rabdomante che sperimenta e rischia nel cinema. Ma, ora che Medusa si è affermata come il primo gruppo sul mercato distributivo italiano per la stagione 2000-2001 (grazie sopratutto a film italiani di diversa qualità), anche per loro è più difficile sperimentare dall’alto di quella posizione. Con Mediatrade, prima di partecipare con entusiasmo a L’uomo in più avevamo fatto incursioni interessanti anche se non redditizie nella produzione. Era la via giusta. Quello che stavolta ci ha coinvolto è stata la sostanza dell’operazione, un laboratorio non strategico ma fondato sull’irrazionalità del piacersi fra persone diverse. Chi si aspetterebbe Mediatrade con Teatri Uniti? Ebbene, lo scorso anno proprio Kermit Smith, il più innovativco e trascinante dei distributori italiani, è riuscito a mettere in contatto queste realtà così distanti”.
Per Teatri Uniti parla Angelo Curti: “bisogna fare sempre e soltanto quello che si vuole veramente, che si ritiene indispensabile, selezionando di continuo i progetti. Se poi fra soggetti differenti si trovano comuni modalità di lavoro, l’unione può essere davvero forte e rispettosa di tutti, autori compresi. Credo che il mondo del nostro cinema sia come un ecosistema, con tanto di predatori e prede. Di piante, atmosfera, inquinamento. E quello che viene fuori non può che essere ‘darwiniano’, un’ evoluzione della specie cinematografica”. Infine, Nicola Giuliano: “è tempo che i registi, spesso costretti, come Giuseppe Gaudino, a essere produttori-strangolatori di se stessi, facciano un passo indietro. Tocca invece a noi produttori farne uno in avanti, sia con forme di finanziamento statale o con auspicate compartecipazioni di finanze private, come dibattuto in questi giorni alla Mostra”.
Anomalo, irrazionale, coesivo: questo il ‘prototipo’ del nuovo cinema italiano?
L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia
Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre
La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk