Lecce. Sophie Marceau diventa Monica Bellucci. Accade in Ne te retourne pas (Non ti voltare), il film di Marina De Van sul set in questi giorni a Lecce e nel Salento in cui le due affascinanti star internazionali sono protagoniste interpretando curiosamente lo stesso personaggio, una donna parigina che ritrova se stessa e la propria identità nel profondo Sud dell’Italia, trasformandosi a vista in un’altra persona. Le due protagoniste si sono incontrate per la prima volta qualche sera fa insieme al resto del cast nel Castello Carlo V di Lecce in occasione di una conferenza stampa di presentazione del film, frutto di una co-produzione da 12 milioni di euro tra Francia, Belgio, Lussemburgo (dove verranno girati gli interni) e Italia – dove la produzione è curata da Conchita Airoldi e Dino Di Dioniso per Studio Urania e dove sarà distribuito dalla Bim. Ambientato per 4 settimane in Salento, tra Palazzo Bacile di Tricase Porto e la Masseria Le More di Spangano, oltre che a Lecce, Ne te retourne pas potrà contare sulla collaborazione della neonata Apulia Film Commission e questo proposito il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola accogliendo gli ospiti insieme alle altre autorità locali ha sottolineato come “non c’era modo migliore per inaugurare l’attività della nostra Film Commission se non con un film che parla di identità, perché è l’identità della Puglia che vogliamo promuovere e non solo la sua immagine”.
La storia è quella di Jeanne (Sophie Marceau), una scrittrice parigina sposata e madre di due figli, che avverte improvvisamente che il suo corpo e la sua psiche si stanno trasformando senza che nessuno se ne renda conto. Nonostante gli altri minimizzino il suo disagio, Jeanne è turbata perché sente che si tratta di qualcosa di più profondo e quando un giorno scopre una fotografia che la mette sulle tracce di una donna in Italia, ne segue il richiamo verso il Salento. Una volta arrivata nell’estremo sud della Puglia Jeanne si ritrova ormai fisicamente trasformata nella tipica mediterranea Rosamaria, che ha le fattezze di Monica Bellucci, e ha ricordi molto radicati in quella terra dove pare aver vissuto un’esistenza parallela e trova così la soluzione alla sua misteriosa identità liberandosi delle bugie e delle finzioni del suo passato.
Andrea Di Stefano – 35enne, già interprete di Il principe di Homburg di Bellocchio, Cuore sacro di Ozpetek e della recente serie di Raiuno Medicina generale – ha confessato di avere “studiato intensamente la lingua francese a Parigi per tre mesi dopo aver incontrato Marina De Van per ottenere il ruolo a cui tanto tenevo, ritrovandomi poi a dar vita a due personaggi, il premuroso marito di Jeanne e l’ombroso fratello di Rosamaria”.
La regista – già allieva di Francois Ozon con cui ha scritto 8 donne e un mistero e Sotto la sabbia e già autrice dell’apprezzato Dans ma peau – ha ammesso che il film nasce in parte da una sua esperienza personale. “10 anni fa stavo piuttosto male, sono venuta a Fidenza, vicino a Parma, e l’atmosfera del luogo e la gentilezza della gente che ho incontrato mi hanno cambiato la vita, mi hanno fatto sentire molto meglio: da allora torno sempre in Italia, un Paese che mi ha permesso di rivelare aspetti del mio carattere che non conoscevo. Il mio film – ha proseguito la De Van – nasce da questa esperienza, dal fatto che ogni donna è molteplice e che diversi aspetti del nostro carattere possono affiorare volta per volta in situazioni differenti. Poi, però, l’ho sviluppato come una specie di thriller”.
Monica Bellucci è stata conquistata “dall’aspetto onirico e psicoanalitico della storia di Ne te retourne pas che parla della ricerca di identità e della metamorfosi di una donna. Questo è un film sulla duplicità che è in ognuno di noi e sulla crescita interiore cui si è costretti per scoprire chi siamo davvero, alla ricerca di una verità che può anche fare male, ma è necessaria”. Proprio in Puglia, a Bari e dintorni, la Bellucci aveva girato il suo primo film, La riffa di Francesco Laudadio. “Sono stata molto fortunata, poteva finire tutto lì…”. E a proposito della sua partner l’attrice ha dichiarato: “Sophie è una donna che emana un’aura particolare. Ha cominciato a recitare a 14 anni con Il tempo delle mele, ma crescendo è riuscita sempre a mantenere l’amore e l’interesse del pubblico in tutte le sue mutazioni, il che la rende davvero speciale”.
La 42enne e giovanilissima Sophie Marceau ha a sua volta detto di Monica: “La conosco come star, è una vera diva e per me incarna il simbolo della femminilità, la considero da tempo una collega francese a tutti gli effetti”. La Marceau ha poi sottolineato di aver accettato questo film “per la sua attenzione profonda per la psicanalisi e per il viaggio verso un’identità perduta da ritrovare. Il fascino di questo copione è stato immediato – ha spiegato l’attrice francese – perché è la prima volta che al cinema, grazie alle nuove tecnologie, si riesce a vedere fisicamente sullo schermo quello che normalmente avviene solo andando dallo psicanalista: il ritorno all’infanzia e al passato per scoprire ciò che si è diventati crescendo”.
L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia
Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre
La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk