“Cosa abbiamo mai fatto al Buon Dio?”. Se lo chiede la stressata coppia di sessantenni protagonisti di Non sposate le mie figlie (in francese Qu’est-ce que on a fait au bon Dieu, uno dei più grandi successi della scorsa stagione.
Claude e Marie Verneuil hanno ben quattro figlie: belle, realizzate, indipendenti, ma da maritare. Le prime tre convolano a nozze a distanza di un anno una dall’altra: la prima sposa un algerino, la seconda un ebreo di Tel Aviv, la terza un giapponese. E perfino loro che sono una famiglia aperta ora vorrebbero un matrimonio “tradizionale”, magari pure religioso secondo il rito cattolico: e l’ultima figlia si innamora proprio di un cattolico, ma di origine costadavoriana, e dunque nero. Commedia degli equivoci spassosa, il film affronta in maniera scherzosa il tema del razzismo, più o meno velato, che si insinua in tutte le nazioni. Siamo tutti tolleranti, più o meno, finché il ‘diverso’ per un motivo o per l’altro non viene a bussarci alla porta di casa.
Con una distribuzione in soli 621 cinema, il film ha attirato 200mila spettatori soltanto al primo giorno di programmazione, ricevendo anche il prestigioso premio Label des spectateurs UGC. Ora è a quota 174 milioni di dollari su scala internazionale. Esce in Italia il 5 febbraio, con 01.
Nel cast Christian Clavier (che ricordiamo in particolare per I visitatori e Asterix), Chantal Lauby,Frédérique Bel, Émilie Caen, Élodie Fontan, Julia Piaton, Ary Abittan, Frédéric Chau, Noom Diawara, Medi Sadoun.
Il film di Natale con protagonista femminile Isabella Ferrari, e i due ruoli esilaranti di Paolo Calabresi e Marco Marzocca: una storia diretta da Eros Puglielli, che ha tenuto come riferimento anche la Commedia all’italiana; dal 23 dicembre al cinema con Medusa
30 anni dopo, era infatti il 1994 quando usciva la storia di Forrest e Jenny, Robert Zemeckis riunisce la coppia di attori, scegliendo un’unità di luogo, un’architettura fisica ed emotiva, quale specchio dell’esistenza; sorprendente il de-aging dei protagonisti
Il film diretto da Barry Jenkins racconta la storia di come il cucciolo di leone, non di sangue reale e poi orfano, sia diventato Mufasa: Il Re Leone. Per il doppiaggio, anche Elodie. Prodotto con tecniche live-action e immagini fotorealistiche generate al computer, il titolo esce al cinema dal 19 dicembre
Dove osano le cicogne, regia di Fausto Brizzi, nasce da un soggetto del comico: nel nome della tradizione della Commedia all’italiana, lo spunto è quello della maternità surrogata, per raccontare un più ampio concetto di “famiglia” possibile; in sala dal 1 gennaio 2025