Noir sociale per Catherine Deneuve, eroina combattente

Una madre che fa di tutto per difendere la propria figlia e due mondi, borghesia e ambienti delinquenziali, che entrano di colpo in contatto. Questi gli ingredienti di Tout Nous Sépare di Thierry Klif


Una madre e una figlia invischiate in un rapporto protettivo e tormentato al tempo stesso. Due mondi lontanissimi, alta borghesia e sottobosco criminale, che entrano in contatto brutalmente mostrando, entrambi, luci e lati oscuri. Sono questi gli ingredienti del noir francese Tout Nous Sépare di Thierry Klifa, in Concorso alla Festa di Roma, con una incredibile Catherine Deneuve nei panni di una donna borghese, solitaria e protettiva, che si trova di colpo intrappolata in una situazione inaspettata che la costringerà ad imbracciare letteralmente le armi per difendere sua figlia (Diane Kruger), straziata da disabilità e dipendenze. Una relazione ambigua quella tra le due donne, una figlia che cerca di autodistruggersi e una madre che per calmarla la imbottisce di medicinali, mentre fa di tutto per proteggerla e tenerla al riparo dalla sua stessa debolezza. Terza collaborazione tra Catherine Deneuve e Thierry Klifa, dopo Les Yeux de sa mère e Le Héros de la famille: “Il nostro è un rapporto particolare, sottolinea il regista. Lei è per me una persona essenziale sia nella vita che nel lavoro, ed ha seguito tutte le fasi del film sin dalla prima stesura. Dopo Les Yeux de sa mère, ho voluto scrivere ancora per lei e ho pensato al ruolo di una donna che fa qualsiasi cosa per proteggere la propria figlia, una guerriera che difende a tutti i costi il suo territorio. Nel proporglielo le ho detto che l’unico altro interprete possibile per quel personaggio poteva essere solo Clint Eastwood”.

Sullo sfondo un paesaggio apparentemente calmo ma spietatamente ostile, un contesto disturbante e lattiginoso che, al di là della piatta superficie, non offre alcuna via di fuga dalla violenza sotterranea che pervade ogni cosa, e in cui anche l’orizzonte marino è solo una palude stagnante. “Il film è girato in buona parte a Sète – spiega il regista –  un luogo in cui gli ambienti delinquenziali e la vita borghese si sfiorano di continuo. Gente di estrazione totalmente differente che si incrocia senza vedersi, si vede senza riconoscersi. In Tout Nous Sépare ho voluto opporre due violenze diverse, quella fisica dei quartieri popolari e quella morale della borghesia convinta che attraverso il denaro si possa cancellare ogni colpa. Onestamente tra i due tipi di violenza non credo che la peggiore sia necessariamente quella fisica”. 

Nel cast al suo esordio sul grande schermo anche il rapper Nekfeu, molto famoso in Francia, nei panni di un ragazzo di nome Ben, dall’aspetto duro ma in realtà dall’animo sensibile e delicato, che si lascia trascinare dall’amico fraterno Rodolphe (Nicolas Duvauchelle) in una vicenda di ricatto e malaffare. “Un giorno ho visto una foto di Nekfeu su una rivista e ho avuto subito l’impressione di trovarmi di fronte all’immagine del personaggio che stavo scrivendo”, sottolinea Thierry Klifa. “Per interpretare Ben ho dovuto sbarazzarmi delle mie abitudini di musicista e anche di una certa parte di pudore che mi appartiene nella vita di tutti i giorni”, rivela dal canto suo Nekfeu. “Mi sono ispirato al me stesso più giovane, a tutta la sfrontatezza di quel periodo”.

autore
27 Ottobre 2017

Roma 2017

Roma 2017

Proietti papà di Alessandro Gassman ne ‘Il premio’

L’attore chiude gli incontri ravvicinati della Festa del Cinema di Roma, regalando risate e nostalgia e una chicca sul futuro: "Sarò il padre di Alessandro Gassman ne Il premio diretto da lui stesso. Lo conosco da quando era bambino e ora mi impressiona ritrovarlo regista, sicuro e determinato"

Roma 2017

I risultati di Alice nella città

40mila presenze agli eventi organizzati a Casa Alice. Un successo per la sezione autonoma e parallela della Festa che ha già rinnovato per un biennio l'accordo con la Fondazione Cinema per Roma

Roma 2017

Lynch e quella volta con Fellini a Cinecittà

Il regista, che ha ricevuto il Premio alla carriera da Paolo Sorrentino, ha incontrato il pubblico della Festa del Cinema, ricordando con particolare affetto l’incontro con Fellini. Lolita di Kubrick, Viale del tramonto di Billy Wilder, 8 ½ sono le tre opere cinematografiche che il regista americano ha usato per raccontarsi ancora più profondamente

Roma 2017

Betta Lodoli, diseducazione sentimentale

Presentato alla Festa di Roma il documentario Ma l’amore c’entra?, dove la regista ha raccolto le testimonianze di tre uomini che hanno picchiato le mogli e che ora sono impegnati in un percorso terapeutico. Un documento di forte attualità che getta luce sulle radici antropologiche del femminicidio


Ultimi aggiornamenti