Nicolas Winding Refn e la pornografia della violenza


CANNESNicolas Winding Refn, dopo Drive, porta in concorso a Cannes un altro film lento, silenzioso e violento perfettamente inserito nella sua cifra stilistica. Only god forgives è una sorta di tragedia greca, con tanto di bagno di sangue, ambientata in Thailandia: Julian (Ryan Gosling), latitante americano, combatte in un boxe club a Bangkok, ma è solo una copertura per la sua vera attività di trafficante di droga. Sua madre (Kristin Scott Thomas), a capo di una vasta organizzazione criminale, sbarca dagli Stati Uniti per recuperare e seppellire il corpo del fratello di Julian, Billy, suo favorito, che è appena stato ucciso dopo aver ammazzato una giovane prostituta. Pazza di rabbia e assetata di vendetta, chiede a Julian le teste degli assassini di Billy. Ma prima, Julian deve confrontarsi con Chang, un misterioso poliziotto in pensione che si comporta come un angelo vendicatore con la ferma intenzione di ripulire il mondo ‘sotterraneo’ dei bordelli e dei combattimenti illegali.

“Sono quasi un pornografo – dichiara il regista – l’arte è un atto di violenza, ha a che fare con la penetrazione e l’entrare dentro la nostra anima. Quel che conta è ciò che mi emoziona, che mi eccita. Non so dire da dove vengano tutte queste immagini, evidentemente è qualcosa che abbiamo dentro e abbiamo bisogno di esprimere, anche attraverso l’arte. In un certo senso ha a che fare col nostro cammino spirituale. Naturalmente, questo non significa istigare il pubblico alla violenza. Posso comunicare immagini violente suscitando nello spettatore tutt’altra reazione. E’ un film basato sul silenzio, dove non ci si domandi chi si è, ma piuttosto chi non si è. E c’è una costante dimensione ‘off’ su ciò che è reale e ciò che non lo è. Avevo bisogno di sfogarmi, ma non potevo accontentarmi di quello, così ho aggiunto questo personaggio della madre, che si crede Dio. I protagonisti, come i personaggi del mito, sono indecisi su quale strada intraprendere. Il personaggio di Ryan capisce che il legame con sua madre è la sua maledizione. Ho capito che in Asia la spiritualità è una connotazione fondamentale della cultura”.

“Abbiamo dovuto improvvisare molte delle mie scene – spiega Kristin Scott Thomas che interpreta la ‘madre indegna’ – dovevo dire cose orribili e se avessi dovuto prepararle prima ne sarei rimasta pietrificata, non avrei potuto esprimerle. Sono peggiorata man mano che le riprese andavano avanti, diventavo via via più cattiva e più meschina. Ma mi è piaciuta moltissimo questa evoluzione del personaggio”.

Grande assente in conferenza stampa Ryan Gosling, che ha dovuto rinunciare a causa di impegni inconciliabili con le riprese a Detroit del suo debutto da regista, How to catch a Monster. “A proposito di Ryan – prosegue Refn – qui abbiamo lavorato diversamente che in Drive, soprattutto sui movimenti. Lì si spostava in continuazione, qui abbiamo reso l’idea di qualcuno che agisce come un sonnambulo, i suoi movimenti sono quasi ‘liquidi’.”

Only God Forgives è dedicato ad Alejandro Jodorowsky: “Avevo bisogno di mettere un po’ di pepe nella mia creatività racconta Refn è un po’ come nella vita sessuale. Così mi sono recato a Parigi da lui, abbiamo letto un po’ di tarocchi insieme e lui mi ha nominato ufficialmente suo figlio spirituale. Ho sempre adorato la carica di mitologia che era in grado di mettere nei suoi film, che contravvenivano tutte le regole prestabilite”. Tra i piani futuri di Refn c’è forse la tv: “E’ uno strumento che amo. Amo il telecomando e il senso di potere che ti dà. Amo come si è evoluta, ha capito che la creatività è una sfida. Potrei stare ore a guardare certi programmi senza staccarmi. E c’è il vantaggio di poter fare film molto più lunghi, dividendoli in parti. Mi hanno proposto una trasposizione di Barbarella, ad esempio. Ecco, quello è un film che farei per la tv”.

autore
22 Maggio 2013

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