Conferenza stampa affollata per Non buttiamoci giù, in Berlinale Special e nelle sale italiane dal 20 marzo distribuito da Notorious Pictures. Tratto dal best seller A Long Way Down di Nick Hornby, il film, diretto dal francese Pascal Chaumeil (Il truffacuori), è una commedia agrodolce con Pierce Brosnam, Aaron Paul, Imogen Poots, Toni Collette e Rosamund Pike. Lo scrittore, presente alla Berlinale, ha raccontato che l’idea del romanzo gli è venuta leggendo che in alcuni giorni dell’anno si concentrano i tentativi di suicidio. Ed è proprio nella notte di Capodanno che quattro sconosciuti si incontrano in cima a un palazzo di Londra con l’intento di saltare giù. Brosnan è un anchor man televisivo caduto in disgrazia dopo che è stata scoperta la sua relazione con una minorenne, Toni Collette una madre single esaurita dall’accudimento dell’amato figlio affetto da una grave forma di handicap, Imogen Poots la figlia di un politico di spicco che non si sente amata, Aaron Paul (giovane star emergente di Breaking Bad) un musicista rock fallito e depresso. Tra i quattro nascerà un patto, quello di rinviare il gesto almeno fino a San Valentino. Sei settimane in cui potrà nascere forse l’amore, di sicuro una bella amicizia. Pierce Brosnan ha commosso tutti raccontando di aver rivissuto durante la lavorazione del film i momenti drammatici attraversati quest’estate, quando sua figlia è morta di cancro come era accaduto molti anni fa alla sua prima moglie.
Alla prossima edizione della Berlinale, 5-15 febbraio 2015, sarà presentata una retrospettiva dei film del regista, a cui il festival renderà omaggio. lo ha annunciato il direttore Dieter Kosslick
Prende il posto della storica manager Beki Probst, che assume l'incarico di presidente di EFM e affiancherà il nuovo direttore
Sarà la Satine Film a distribuire in Italia due delle pellicole vincitrici all’ultimo Festival di Berlino: Kreuzweg di Dietrich Brüggeman - Orso d’Argento per la miglior sceneggiatura e Premio della Giuria Ecumenica - e Difret, film dell'etiope Zeresenay Mehari coprodotto da Angelina Jolie, già vincitore del Sundance, che si è aggiudicato il premio del pubblico nella sezione Panorama
L'Orso d'oro e l’Orso d’argento per l’interpretazione maschile vanno al fosco noir Black coal, thin ice di Diao Yinan insieme al premio per il miglior contributo tecnico alla fotografia di Tui na di Lou Ye. Un trionfo cinese a conferma della forte presenza al mercato di questa cinematografia. Importante anche l’affermazione del cinema indipendente Usa che ha visto andare il Grand Jury Prize a Wes Anderson per il godibilissimo The Grand Budapest Hotel. Il talentuoso regista ha inviato un messaggio nel suo stile: “Qualche anno fa a Venezia ho ricevuto il leoncino, a Cannes mi hanno dato la Palme de chocolat, che tengo ancora incartata nel cellophane, finalmente un premio a grandezza naturale, sono veramente contento”. Delude il premio per la regia a Richard Linklater che avrebbe meritato di più