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Netflix sospende il servizio in Russia
Gli utenti russi di Netflix non potranno avere accesso temporaneamente ai contenuti in streaming. Una decisione che la piattaforma più popolare al mondo ha preso come conseguenza dell’invasione in Ucr
“Date le attuali circostanze, abbiamo deciso di sospendere il nostro servizio in Russia”: è questa la dichiarazione, rilasciata da un portavoce alla CNBC, con cui Netflix annuncia che la piattaforma è ormai inutilizzabile nel territorio russo. Dopo avere sospeso le produzioni e le acquisizioni e avere bloccato i canali di propaganda governativi, Netflix compie il passo ulteriore, interrompendo temporaneamente il servizio in Russia. Gli utenti russi, che si aggirerebbero intorno al milione, non potranno dunque avere accesso ai contenuti in streaming. Una decisione che, ovviamente, provoca un danno economico consistente anche alla stessa piattaforma, ma che, a causa della prosecuzione dell’invasione russa in Ucraina, è sembrata inevitabile.
Ucraina
Anche a maggio Cinecittà con l’Ucraina e i suoi bambini
La fabbrica dei sogni sceglie ancora di sostenere e di contribuire all’aiuto della popolazione dell’Ucraina, in special modo dei suoi bambini, tramite l’associazione Save the Children, che nelle terribili settimane dall’inizio della guerra sta lavorando sul campo per fornire beni necessari e salvare vite innocenti
Sergei Loznitsa da Bologna a Cannes
Il regista ucraino sarà presente alla retrospettiva organizzata il 21 e il 22 aprile dalla Cineteca di Bologna. Il suo ultimo film The Natural History of Destruction è nella selezione ufficiale del 75esimo Festival di Cannes
Cinema per l’Ucraina, al via la rassegna a Torino
L’Associazione Museo Nazionale del Cinema di Torino, grazie al sostegno dell’European Cultural Foundation, propone alla città il progetto “Cinema per l'Ucraina”: una rassegna cinematografica che si articola in sei appuntamenti ogni giovedì sera, dal 14 aprile al 19 maggio 2022
Claudio Gubitosi: lettera aperta a Nikita Mikhalkov
Il direttore di Giffoni Film Festival, Claudio Gubitosi, scrive una lettera aperta al regista russo, di cui riportiamo integralmente il testo: "Sei chiamato a realizzare un nuovo film - si legge nel testo - Sole salvatore, perché dalla Russia possa arrivare, finalmente, un raggio di pace"