Fresco di un prestigioso premio internazionale, assegnatogli dall’’Associazione dei registi e delle registe della Catalogna per ‘il suo contributo alla valorizzazione di tutti quelli che fanno del cinema la propria vita’, il documentario Nessun nome nei titoli di coda di Simone Amendola arriva su Prime Video (Italia, Usa e UK) a ridosso del periodo natalizio, con lo spirito di una nuova vita dopo la brusca interruzione della distribuzione in sala a causa dell’emergenza sanitaria.
Lanciato con successo dalla 14ma Festa del Cinema di Roma, circuitato e premiato sia in Italia che all’estero, il film è un racconto vivo e intriso di tenerezza che fa di una comparsa un protagonista.
La pellicola s’immerge nella vita del re senza nome di Cinecittà, Antonio Spoletini (cercatore di facce, tra i tantissimi, di Federico Fellini) immortalandolo nel momento in cui vorrebbe lasciare ‘un nome nei titoli di coda’.
Un documentario apprezzato da pubblico e critica, che ha fatto innamorare personalità del cinema come il direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli – ‘Un bel ritratto di uno che il cinema l’ha fatto. Mi è molto piaciuto’ – e il regista Pupi Avati – ‘Un lavoro prezioso, mi ha molto colpito, a tratti commosso. Mi auguro lo vedano in tanti’- Sono più vecchio di Cinecittà. Siamo tutti e due del ’37,ma lei è di aprile e io sono di marzo’.
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