Nel 2012 arriva la catastrofe: Sì, ma al cinema…

Certi che nel 2012 il mondo non finirà, ma che in compenso la suggestione provocata dalla celebre profezia Maya contribuirà a costruire un nuovo trend tutto votato alla moda dell’Apocalisse, i produttori di Hollywood stanno già pianificando una serie di blockbuster catastrofici che distruggeranno, questo sì, ogni rivale al box office.

2012 di Roland Eimmerich, uscito quest’anno, era solo l’inizio.

Proprio Eimmerich tornerà, secondo rumors riportati da IESB, dietro alla macchina da presa in ben due sequel del film che nel 1996 lo rese celebre.

Stiamo parlando naturalmente di Independence Day, interpretato da Will Smith che avrebbe firmato un contratto con 20th Century Fox per due seguiti del blockbuster apocalittico, girati contemporaneamente all’inizio del 2011.

Eimmerich sarebbe disposto a lavorarci dopo aver completato il dramma shakesperiano Anonymous, mentre Smith prima girerà Men in Black 3 o The City That Sailed. Nel 1996, Independence Day aveva incassato globalmente 817,4 milioni di dollari.

La Legendary Pictures ha poi annunciato di avere acquisito dai Toho Studios i diritti per portare nuovamente al cinema Godzilla, il lucertolone con l’alito di fuoco e una certa propensione a radere al suolo le città protagonista di tanti film giapponesi realizzati a partire dal 1954.

La Legendary produrrà la pellicola insieme alla Warner Bros.
Presto verrà reso noto il nome del regista, che lo dirigerà per portarlo in sala appunto nel 2012.

“Godzilla è una delle icone pop giapponesi più influenti – ha detto Thomas Tull della Legendary – Siamo davvero entusiasti di realizzare un’epica moderna ispirata alla saga della Toho. Il film che intendiamo realizzare è quello che noi stessi, da fan, vorremmo vedere.”

L’ultimo Godzilla prodotto in Giappone risale a sei anni fa, e celebrava il cinquantenario della saga. Prima la Toho aveva  prodotto Godzilla 2000, arrivato anche in America.

Nel 1998 gli States realizzarono una loro versione blockbuster, che incassò 379 milioni di dollari in tutto il mondo, ricevendo però un’accoglienza piuttosto tiepida da parte della critica.

Indovinate chi era il regista? Un nome a caso. Roland Eimmerich, che per il cinema “catastrofico” sembra avere una naturale predilezione.