Mostra amorfa? No, Mostra laboratorio

Incontro con presidente e direttore a metà festival. Dimezzati gli accreditati, arene sold out. E all'attacco di Le Monde che parla di Mostra amorfa rispondono: "Il paragone non si può fare"


VENEZIA – “La 77esima Mostra è un laboratorio che il mondo ci invidia”, esordisce così Roberto Cicutto. Siamo al giro di boa e il presidente, con il direttore, ha convocato i giornalisti per fare il punto. Come ogni anno. Questo però è un anno diverso, un’edizione sui generis. “Siamo circa al 50% come presenze rispetto alla scorso anno, non c’è confronto in termini di ricavi, ovviamente, ma abbiamo costruito una macchina efficiente”. Sono 5.000 attualmente gli accrediti ritirati, erano 12mila nel 2019, 20mila i biglietti venduti contro gli 80mila dell’edizione precedente. “Ci siamo mossi in ragione della solidarietà nei confronti degli autori e per dare un segnale di fiducia al pubblico – aggiunge Alberto Barbera – questa è un’edizione test che sta funzionando. Vuol dire che si può tornare a organizzare eventi in presenza a patto che si rispettino tutte le regole. Gli stranieri sono ammirati per due ragioni: l’efficienza dei controlli e la capacità della gente di adeguarsi. Anche il sistema della prenotazione dei posti, dopo un primo sconcerto, ha funzionato. Anzi stiamo pensando a conservarlo in futuro, magari con un’App”.

Si può convivere col virus, dunque, questa almeno la convinzione di Barbera e Cicutto. “Abbiamo consultato il mondo del cinema, gli addetti ai lavori, e la decisione è stata unanime. Solo ci chiedevamo se anche il pubblico avrebbe risposto, ebbene le arene sono sold out”, afferma il direttore. Successo anche per la sezione Virtual Reality su piattaforma con collegamenti da istituzioni culturali in tutto il mondo, a partire dal MoMA di New York.

Oggi però si registra l’attacco del prestigioso Le Monde che titola: “Una mostra amorfa in clima di alta sicurezza sanitaria”. “Fatta eccezione per Mandibole di Quentin Dupieux sono poche le opere originali emerse al Festival del cinema italiano”, prosegue il giornale, aggiungendo: “Questa 77/a edizione è stata disertata dai grandi registi e al contempo avara in rivelazioni”. Un titolo sotto sotto un po’ sciovinista che fa arrabbiare Barbera e che appare ingeneroso, anche perché la stampa straniera finora era stata tutta a favore del festival. “E persino Frémaux ci ha fatto i complimenti. Le assenze sono quelle di cui sapevamo in partenza: le major americane e le grandi piattaforme come Netflix. Ci sono registi Usa che avrebbero fatto carte false per venire ma non hanno ottenuto il permesso dalla produzione. Poi ci sono grandi film rimandati all’anno prossimo, mentre gli americani indipendenti, che non dovevano sottostare al diktat degli avvocati, sono venuti a Venezia”. Aggiunge Cicutto: “Fare il paragone con le Mostra del passato è impossibile. Però abbiamo tutte prime mondiali e ci siamo concentrati sull’arte cinematografica, che è la nostra specificità. E’ vero che il tappeto rosso è metafisico, alla De Chirico”. 

Un parere sulla decisione berlinese di dare un unico premio per l’interpretazione, senza steccati di genere. “Sì, certo, una grande interpretazione non ha genere – argomenta Barbera – e le intenzioni di Berlino sono buone, ma non so se questa sia una risposta adeguata alla discriminazione. C’è anzi il rischio di ridurre ulteriormente le possibilità e scatenare polemiche. Non vedo niente di male a dare due premi, uno a uomo e uno a una donna”. Variety rilancia il tema dell’assenza degli afroamericani dalla giuria. “E’ l’ossessione statunitense del politicamente corretto – dice ancora Barbera, in scadenza a ottobre, dopo 12 anni, ma che potrebbe essere rinnovato – ma quest’anno era difficile viaggiare. Neri e orientali li abbiamo invitati ma ci hanno detto di no. E poi un minimo di libertà di scelta ci vuole, non si fanno le giurie col bilancino”.

Infine Cicutto rassicura sulla situazione sanitaria. “Non c’è stato alcun allarme, una sola persona è stata respinta a un varco perché aveva la temperatura alta, ma è risultata negativa al test”.   

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