“Le riprese del primo film al mondo su Anna Magnani, di cui cadono i 50 anni dalla morte il 26 settembre 2023, inizieranno a marzo del ’24”. Così Monica Guerritore sul palco dell’Italian Paviliona Venezia 80, mentre viene premiata con il Women in Cinema Award. “Grazie all’impegno di Rai Cinema e del Ministero della Cultura e con una buona dose di follia di alcuni co-produttori e di alcune persone come Chiara Sbarigia che mi hanno ascoltato e sostenuto nei momenti molto difficili. – ha continuato l’attrice e regista – È un anno che leggo gratis la sceneggiatura in pubblico, con i teatri che danno gratis le loro sale, per fare quello in America chiamano public reading. In una di queste era presente Andrea Purgatori, che alla fine mi ha accompagnato a cena e mi ha detto di volere fare una revisione della sceneggiatura”.
Il film si chiamerà Anna – Una voce umana prenderà spunto “dalla notte del 21 marzo del ’56 quando Anna Magnani aspetta di sapere se ha vinto l’Oscar. Ci sono persone qua che probabilmente hanno un’età per ricordarsi de La voce umana, il film che girà quando Rossellini la stava lasciando. – spiega ancora Guerritore – Quel telefono a cui lei si aggrappa, quando aspetta la telefonata è sinonimo di dolore. Lei aspetta l’alba che le consegnerà il premio più ambito, per la prima volta per un’attrice non inglese, che recita con il suo accento romano. L’inglese di un’italiana che è Serafina ne La rosa tatuata. Pensa di avere finito la sua vita difficile, comincia invece il suo declino. In una curva difficile il cinema cambia e la emargina. L’interpretazione di Mamma Roma, che è la cosa che più l’ha lasciata nella memoria, è il dolore più grande. Hanno massacrato lei e Pier Paolo Pasolini, perché al posto di una donna del popolo viene presa un’attrice professionista: è la fine del mestiere di attrice professionista”.
“Aprirò a ottobre una campagna di raccolta fondi su Kickstarter per dare più forza al progetto. – annuncia l’attrice – Voglio avere la possibilità di non accettare restrizioni e compromessi, fare un grande film e anche una grande campagna pubblicitaria. Perché se mi date gli stessi soldi che hanno dato a Barbie, poi vediamo chi vince Magnani vs Barbie, che è anche un film molto carino”.
Infine, un commento anche sulla polemica del festival, quella aperta da Pierfrancesco Favino: “Penso che nessuna americana si sia mai sognata di interpretare la Magnani: ci sono ruoli che devono essere fatti dagli italiani. Favino ha ragione, ma senza generalizzare. La Magnani fatta da un’attrice dell’Ohio è difficile che ti possa mandare a quel paese come faceva lei”.
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