VENEZIA – Monica Bellucci è al Lido per la riedizione di Irréversible, il film di Gaspar Noé del 2002 che la vedeva protagonista insieme a Vincent Cassel, che propone un montaggio classico e ordinario laddove l’originale veniva raccontato al contrario, in senso ‘antiorario’, confondendo volutamente la percezione dello spettatore. Tutto si chiarisce ma diventa anche più oscuro. Non è stato tagliato nessun dialogo né alcun evento della storia, e per questo questa versione si chiama Inversione integrale. Fino a questo momento Irrevérsible è stato un enigma intenzionale. Ora l’enigma viene sciolto e diventa più che mai attuale e ancora più shockante – al centro della vicenda, ricordiamolo, c’era lo stupro della protagonista – alla luce di quanto è accaduto nel mondo del cinema negli ultimi anni.
“Questo montaggio – dice Bellucci – mette ancora più in evidenza il contrasto tra bellezza e violenza. Sono temi polemici, ma vanno affrontati, e se possiamo parlare di cose scottanti tramite il film, perché no. L’ho fatto 17 anni fa, ma oggi ho due figlie e guardo le nuove generazioni, sono più preparate e c’è un’apertura maggiore di allora. Ma forse, prima di fare un film del genere, oggi ne parlerei con loro. Sono temi sensibili da prendere con le pinze, il mondo è diverso, ma non dobbiamo solo criticare i cambiamenti. Vado a prendere le mie figlie a scuola e vedo che ci sono molti papà con il passeggino, ci sono donne registe e in politica. Le donne stanno entrando nelle sfere maschili ma accade anche il contrario. In Irréversible ho raccontato una violenza ma senza mai subirne nessuna. Ero al sicuro, con un grande regista e un grande partner con cui abbiamo provato le scene più volte. Anche quelle con Vincent, talmente studiate che lo spazio per l’improvvisazione era veramente poco. Ma avevo tutto sotto controllo, nelle mie mani e in mio potere. Potevamo sostenere scene per 20 minuti. Non accade quasi mai al cinema. Sembrava di essere a teatro. Per preparare la scena della violenza rimasi sola senza vedere nessuno per 24 ore, avevo bisogno di isolamento. Anche questo è il lavoro dell’attore, il red carpet è solo l’ultimo step”.
Le chiediamo se oggi, rivedendo il film, farebbe qualcosa di diverso : “Ce n’è una che non mi piace, ma non mi senti di rivelare qual è. In generale mi sento migliorata. Vivo con gioia il passare degli anni, sono felice di vedere tante colleghe ancora in forma come Juliette Binoche, Meryl Streep o Catherine Deneuve. Gli anni passano ma siamo ancora qui. Il tempo che passa non va vissuto con tristezza”.
La possibilità di andare al prossimo Festival di Sanremo? “Non so se sono brava come presentatrice” dice, mentre è sicura della sua inalterata passione per il cinema: “Quanti tappeti rossi nella mia vita ho fatto e quello è solo l’ultimo step del lungo processo che serve a fare un film”.Quale è il regista che l’ha capita meglio? ”Penso che sono le attrici che capiscono i registi e non il contrario”.
Bellucci sarà nel film di Claude Lelouch I migliori anni della nostra vita, in una breve apparizione.
E' da segnalare una protesta del Codacons con annessa polemica circa la premiazione di Luca Marinelli con la Coppa Volpi a Venezia 76. L'attore aveva rilasciato una dichiarazione a favore di "quelli che stanno in mare e che salvano persone che fuggono da situazioni inimmaginabili". "In modo del tutto imprevedibile - si legge nel comunicato del Codacons - il premio come miglior attore non è andato alla splendida interpretazione di Joaquin Phoenix"
Venezia 76 si è distinta anche per una ricca attività sul web sui social network. Sulla pagina Facebook ufficiale sono stati pubblicati 175 post che hanno ottenuto complessivamente 4.528.849 visualizzazioni (2018: 1.407.902). Le interazioni totali sono state 208.929 (2018: 64.536). I fan totali della pagina, al 6 settembre 2019, sono 360.950, +4.738 dal 24 agosto 2019
Nel rituale incontro di fine Mostra Alberto Barbera fa un bilancio positivo per il cinema italiano: “In concorso c’erano tre film coraggiosi che osavano – ha detto il direttore - radicali nelle loro scelte, non scontati, non avrei scommesso sul fatto che la giuria fosse in grado di valutarne le qualità"
Luca Marinelli e Franco Maresco, rispettivamente Coppa Volpi e Premio Speciale della Giuria, ma anche Luca Barbareschi per la coproduzione del film di Roman Polanski J'accuse. Ecco gli italiani sul podio e le loro dichiarazioni