La possibilità di scoprire i bozzetti dello scenografo Mario Garbuglia, del costumista Piero Tosi e le fotografie di Mario Tursi, collaboratori essenziali per i mondi creati da Luchino Visconti, si unisce a una retrospettiva dedicata al regista, in ‘Talenti intrecciati: Visconti, Garbuglia, Tosi’, mostra e rassegna in scena alla Casa del Cinema di Roma, dal 18 gennaio al 22 febbraio.
Il doppio appuntamento, a ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, curato da Lorenzo Baraldi, Alida Cappellini, Giovanni Licheri, Alessandra Di Fiore, Italo Moscati in collaborazione con la Cineteca Nazionale-Centro Sperimentale di cinematografia, immerge nel mondo di un regista “che più di altri ha sostenuto i talenti nei suoi film: grandi ed efficaci interpreti; ma anche scenografi e costumisti, forme di collaborazioni, fedeli, estese negli anni, per testimoniare intese, sintonie, suggestioni, ricerche” spiega Moscati. In programma: Senso, L’innocente, Ossessione, Giorni di gloria (primo film di montaggio sulla Resistenza, realizzato nel 1945 insieme a Marcello Pagliero e Giuseppe De Santis), La terra trema. Episodio del mare e Bellissima, e due documentari, quello di Mario Garbuglia su L’innocente e Luchino Visconti: sur les traces de la Recherche di Giorgio Treves (2006). La mostra “entra in un racconto della lunga avventura delle immagini, punto di forza, con sonori e gusto visivo, tutto quanto serve a creare suggestioni e anche allucinazioni, sulla scia dei maestri del passato” dice Moscati.
Lo scenografo Mario Garbuglia, scomparso nel 2010, accanto a Visconti in nove film, da Rocco ai suoi fratelli a L’innocente, e il costumista Piero Tosi (Oscar alla carriera nel 2014, nominato 5 volte agli Academy Award di cui 3 per opere di Visconti, Il gattopardo, Morte a Venezia e Ludwig) sono tra i collaboratori che hanno vissuto insieme al regista de La caduta degli dei “lunghe esperienze da coautori in una stimolante gara fra influenze reciproche, sguardi confluiti nei set come mondi da inventare, proposte agli occhi create partendo dalla conoscenza dei tempi trascorsi, per andare oltre”.
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