Dopo esserlo stata innumerevoli volte sul set, Miriam Leone diventerà madre per davvero. In un’intervista a “Vanity Fair” la popolare attrice ha rivelato di essere incinta: “Una donna deve sempre avere il diritto di scegliere se diventare madre oppure no. Io ho avuto la fortuna di poter decidere”.
Qualche anno fa, Leone rilasciò una discussa intervista in cui disse che la famiglia e i figli non erano nel suo orizzonte: una scelta che rappresentava un suo sacrosanto diritto. Disse: “Bisogna smetterla di considerare la maternità come un destino obbligato”. Oggi, in vista di diventare felicemente genitore insieme al marito Paolo Carullo, non ha cambiato idea: “Lo penso ancora – riflette – Io, sono onesta, non ci vedo niente di male nel fatto che la gente sogni queste cose. C’è chi sogna perché un figlio l’ha già avuto, chi perché non ce l’ha e poi c’è anche un sacco di gente a cui non frega proprio niente”.
Ribadisce ancora “la maternità è una scelta personale che spesso non è nemmeno una scelta. E io non mi devo giustificare del volere dei figli o del non volerne avere. Del poterne avere o del non poterne. È una domanda che era naturale fino a cinquanta o sessanta anni fa, quando le donne erano relegate a quel ruolo lì. Adesso non è più così e questo va spiegato. Perché ci sono persone che ti fanno in modo innocente domande che non sono innocenti, e glielo va detto con gentilezza che certe curiosità sono decadute”.
“Le persone – aggiunge – che hanno visibilità dovrebbero fare un’opera di educazione in questo senso. Ma mai violenta”. E ancora “Il medioevo è dentro di noi, e non va mai fomentato. Chi sta ai vertici ha una responsabilità che si chiama esempio. Il dovere di un linguaggio che sia accogliente, che abbracci le diversità, che sia di perdono. Chiunque abbia una cassa di risonanza deve ricordarsi che la nota che suona deve avere un’armonia. Bisogna pensarci bene dichiara – prima di diffondere l’odio e la violenza. Lo so sembra un discorso da Miss Italia, ma lo sono stata”.
“Le nuove generazioni sono un esempio in questo senso. Guardo a loro con grande speranza per le loro battaglie sull’ambiente, il femminismo, per i diritti. La cronaca – dice – è piena di storie orrende, di eroi del male le cui azioni vengono amplificate e rischiano di essere emulate, ma c’è anche tanto buono, e spesso sta in questi ragazzi”.
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