Il regista, sceneggiatore e produttore statunitense parteciperà al 68° Festival del film Locarno, dove gli verrà dedicato un omaggio e sarà premiato con un Pardo d’onore Swisscom. Nato a New York, frequenta gli studi classici e si laurea in belle arti. Dopo un’esperienza nell’esercito, intraprende con successo la carriera nell’ambito della pubblicità televisiva. Si trasferisce successivamente a Hollywood dove scrive la sua prima sceneggiature originale e debutta alla regia con Thunderbolt and Lightfoot (Una calibro 20 per lo specialista, 1974), con Clint Eastwood e un giovane Jeff Bridges (che otterrà una nomination agli Oscar). La consacrazione definitiva arriva con The Deer Hunter (Il cacciatore, 1978), vincitore di cinque premi Oscar. In sette film che, al di là dei successi e delle disavventure produttive, restano ognuno come un’avventura e un’esperienza unica, Cimino ha raccontato come pochi l’America e le sue tante anime, con uno stile unico capace di combinare epica ed emozione, bellezza dei paesaggi e personaggi indimenticabili.
Michael Cimino riceverà il Pardo d’onore Swisscom in Piazza Grande la sera di domenica 9 agosto. Il giorno successivo il pubblico del Festival avrà la possibilità di assistere a una conversazione con il regista allo Spazio Cinema (Forum). L’omaggio è corredato dalle proiezioni di Thunderbolt and Lightfoot, The Deer Hunter (Il cacciatore), Heaven’s Gate (I cancelli del cielo) e Year of the Dragon (L’anno del dragone).
Carlo Chatrian, Direttore artistico del Festival, commenta: “Sono molto onorato di poter accogliere Michael Cimino e sono sicuro che la sua presenza sarà un forte stimolo per i tanti spettatori e giovani registi presenti a Locarno. Duri e maestosi come la pietra delle montagne americane che spesso fanno da coro ai percorsi dei suoi personaggi, i suoi film hanno segnato il mio cammino di spettatore e mi pare importante mostrarli nel quadro di un festival che vuole essere un ponte tra culture, epoche, stili. In questo senso la poetica di Cimino è senza tempo, classica e moderna al contempo.”
Fra i vincitori del Pardo d’onore nelle scorse edizioni Samuel Fuller, Jean-Luc Godard, Ken Loach, Sidney Pollack, William Friedkin, JIA Zhang-ke, Alain Tanner, Werner Herzog e, nel 2014, Agnès Varda. Swisscom sostiene il riconoscimento per il settimo anno consecutivo.
Al festival di Locarno il regista ha portato il film breve Pastorale cilentana che, fino a fine ottobre, introdurrà alla visita del padiglione zero dell’Expo di Milano: "È una opera gemmata su Noi credevamo e Il giovane favoloso, getta uno sguardo sulla storia d’Italia per andare alla radice di quel malessere che oggi viviamo. Racconta un periodo in cui l’uomo e la natura erano ancora in equilibrio, in cui l’uomo restituiva alla natura ciò che prendeva, in cui la tecnica cominciava a evolversi, a perfezionarsi, ma c’era reciprocità e non sfruttamento"
Il regista Alberto Fasulo, vincitore del Marc'Aurelio d'oro al Festival di Roma 2013, ha presentato fuori concorso a Locarno il documentario Genitori, che sarà distribuito in autunno da Luce Cinecittà. Il film segue gli incontri di un gruppo di genitori che si confrontano periodicamente sulla vita e sulle problematiche dei loro figli: "Sono stati loro a propormi di realizzare il film. Sono rimasto molto colpito da ciò che mi hanno detto sull'incapacità e sulla paura del grande schermo di raccontare in maniera non superficiale la disabilità. Anche perché spesso, nella realtà, il famoso lieto fine non c'è"
A Locarno 68 il film Right Now, Wrong Then vince anche il premio per la migliore interpretazione maschile. La migliore interpretazione femminile è un ex aequo alle quattro protagoniste di Happy Hour del giapponese Ryusuke Hamaguchi. Al maestro polacco Andrzej Zulawski, con Cosmos, va il riconoscimento per la Miglior regia. Bella e perduta di Pietro Marcello, che sarà distribuito da Luce Cinecittà, ottiene il primo premio della Giuria Giovani e la menzione speciale del Premio ecumenico
Bella e perduta di Pietro Marcello - che sarà distribuito da Istituto Luce Cinecittà dal 19 novembre dopo la pre-anteprima al Festival di Torino - è stato in concorso al sessantottesimo festival di Locarno dove Cinecittà News ha incontrato il regista casertano per parlare di questa fiaba che getta uno sguardo su un'Italia pasoliniana, abitata da cittadini completamente inconsapevoli, un'Italia, appunto, "bella e perduta"