“L’opera di Liliana Cavani è un inno alla libertà. Lei è stata capace di fare cose che in un determinato momento storico nessuno avrebbe fatto. Ha saputo guardare avanti e, rompendo il conformismo, l’ipocrisia e determinati schemi, è stata visionaria. Come Cristoforo Colombo è andata oltre le Colonne d’Ercole della cultura dell’epoca, mostrandoci prima quello che sarebbe successo dopo. Per questo è un monumento alla cultura a cui facciamo gli auguri per il compleanno, con la speranza che dia ulteriori e maggiori contributi anche nel prossimo futuro”.
Lo ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, nel corso dell’incontro per i festeggiamenti dei 90 anni di Liliana Cavani, nata a Carpi il 12 gennaio 1933. L’incontro di è tenuto nella Sala della Crociera del Ministero della Cultura. Una grande festa, davanti ad una gigantesca torta bianca con sopra rose rosse, alla presenza del ministro, del sottosegretario Vittorio Sgarbi e di tanti autori e personaggi della cultura, tra cui Marco Bellocchio, Paolo Sorrentino, Paolo Virzì, Pupi Avati, Michele Placido, Giovanna Ralli, Susanna Nicchiarelli, Cristina Comencini e poi ancora Fausto Bertinotti, Luciano Violante, Walter Veltroni, Gianni Letta, il produttore Pietro Valsecchi, la poetessa Barbara Alberti, la direttrice del Centro sperimentale Marta Donzelli, quella della Festa di Roma Paola Malanga oltre al sottosegretario Gianmarco Mazzi.
“Una celebrazione riuscita e divertente – ha commentato al termine Sangiuliano – sembrava un’assemblea studentesca”. Anche con annuncio a sorpresa: il direttore del Teatro Quirino, l’attore, produttore e regista napoletano Geppy Gleijeses ha dato notizia del ritorno alla regia teatrale di Cavani con una coproduzione con il teatro La Pergola di Firenze per Sei personaggi in cerca di autore, rendendola ancora di più sorpresa e felice per un impegno programmato per il 2024 dopo che avrà finito di lavorare e lanciare il nuovo film, L’ordine del tempo, dal bestseller del fisico Carlo Rovelli, con Claudia Gerini, Alessandro Gassmann, Edoardo Leo protagonisti.
“Un grazie infinito. Pensavo di trovare dieci persone e già erano sufficienti, mi hai sorpreso – ha detto al taglio della torta Liliana Cavani rivolgendosi al deus ex machina di tutta la festa ossia Vittorio Sgarbi – Grazie grazie grazie”, ha ripetuto. “Sono grata per questa manifestazione gentile, generosissima, benevola, non so neanche se me la sono meritata. Intanto ringrazio, ho sentito tante cose interessanti e belle”.
“Mi sveglio pensando di avere 14 anni poi mi rendo conto di quanti ne ho – ha scherzato Pupi Avati. “Cavani, Bellocchio, Bertolucci sono i tre moschettieri che mi hanno ispirato da ragazzo”, ha aggiunto. Marco Bellocchio: “Noi siamo in prima linea lo siamo sempre stati, siamo la generazione più avanti, con emozione e con amore dico che ci accomuna una coerenza che credo sia pagante, per questo siamo ancora vivi, se non altro cercando di fare il film che volevamo fare”. Paolo Virzì ha ripercorso la cinematografia della “giovanotta”, film per film, “folgorato dai Cannibali, la scoperta al Quattro Mori di Livorno, un film di rabbia, istinto, rivolta, spiazzante, libero, scandaloso che, avevo 16 anni, mi fece uscire esaltato”. “Fare film è passione, se no perché lo faccio? Altrimenti lavorerei. Mi sono sempre sentita fortunata a fare quello che volevo e questo – ha concluso Liliana, ricordando le polemiche e le censure a Portiere di notte – è stato il regalo bellissimo che mi ha dato la vita”.
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