Messaggi di solidarietà al cartoon italiano

"La comunità dell’animazione italiana è compatta nell'affrontare questo momento difficile", dice la presidente di Cartoon Italia, Anne Sophie Vanhollebeke, ai colleghi delle associazioni europee


“La comunità dell’animazione italiana è compatta nell’affrontare questo momento difficile”, così la presidente di Cartoon Italia, Anne Sophie Vanhollebeke, ai colleghi delle associazioni europee del settore in una mail inviata per rassicurare i partner stranieri e sensibilizzare sulle misure da prendere anche nel resto d’Europa per sconfiggere la pandemia da coronavirus.

Come è noto infatti, la maggior parte delle produzioni in animazione italiane sono in coproduzione con partner stranieri e il direttivo di Cartoon Italia ha deciso così di fare la sua parte in questa emergenza, informando al contempo i partner che al momento la produzione procede senza problemi.

“Lavoriamo tutti dalle nostre case o, per coloro che sono negli studi, prendendo le massime precauzioni per quanto riguarda le distanze dai colleghi, evitando accuratamente qualsiasi contatto. Sappiamo che alcune misure sono state prese in alcuni dei vostri paesi, ma vorremmo dirvi che tutto si basa sulla responsabilità individuale. Vi preghiamo di prendere molto sul serio i rischi di questo virus”, esorta Vanhollebeke con la speranza di incontrare presto la comunità internazionale al Cartoon Digital di Cagliari previsto a fine maggio o al festival dell’animazione di Annecy in Francia a metà giugno, i prossimi eventi del settore a rischio di slittamento.

Immediati i messaggi di solidarietà. “I nostri cuori sono con voi”, il primo messaggio arrivato dalla Finlandia. “Complimenti ai nostri amici dell’animazione in Italia. Faremo quanto richiesto per uscire da questo virus”, la risposta da Christian Davin, presidente dell’associazione Cartoon di Bruxelles che organizza i maggiori eventi business del settore, l’ultimo dei quali è stato lo scorso Cartoon Movie a Bordeaux, appena prima del decreto #iorestoacasa.

“Vi pensiamo – scrive il presidente dei produttori francesi, Philippe Alessandri – e speriamo che vi sbarazziate presto da questo maledetto virus. Da qui in avanti, coraggio e prudenza!”. “Sappiamo bene che quello che state sperimentando voi ora sta per arrivare alla maggior parte di noi in brevissimo tempo. Rimaniamo uniti e aggrappiamoci a ciò che ci unisce”, il messaggio da Berlino.

“Anche se può sembrare esagerato, proviamo a fare quello che ci viene chiesto di fare. Speriamo che questo non comprometta troppo tutte le vostre produzioni”, l’augurio dal Belgio. “Sappiamo della situazione estrema in Italia, è molto difficile e triste. Fatevi forza. Si tratta di tutti noi, ci dobbiamo aiutare come comunità cooperando per rallentare questa cosa”, scrive Moe Honan dall’Irlanda, informando che anche nel loro paese dalle ore 18 di ieri c’è una situazione di ‘semi-blocco’, con scuole e università chiuse, riunioni di persone limitate a determinati numeri e molti eventi cancellati. “Siamo persone creative, lavoreremo e potremo concentrarci in modo diverso nelle prossime settimane. Forse saremo più produttivi!”, il suo messaggio di incoraggiamento.

“Speriamo che l’Italia attraversi questo periodo senza grandi danni e che finirà presto. Molto probabilmente tutti dovremo affrontare la stessa difficile situazione nei nostri paesi – scrive Robert Jaszczurowski dalla Polonia – Fortunatamente la nostra attività non è così sensibile a tali situazioni, grazie a Internet. Ma tanti altri ne usciranno malissimo. Anche l’economia globale. In Polonia abbiamo scuole, cinema, teatri, club chiusi. Tutti i confini sono sotto controllo. Stavolta la vodka, come si dice qui, cura per tutte le piaghe, usiamola esternamente!”, conclude con una nota di lievità.

Anche dalla Spagna infine, auguri di buona fortuna. “L’Italia sta ricevendo la parte peggiore di questa pandemia, ma siamo tutti uniti nella lotta”, assicura Iván Agenjo. “Qui tutte le scuole e università sono chiuse da oggi in poi per minimo 15 giorni, e tutti noi che possiamo lavorare a distanza da casa, lo facciamo. Rallentiamo un po’ il ritmo, trascorriamo questi giorni più vicino alla famiglia. Avremo la possibilità di tornare alle nostre vite stressanti in seguito”. 

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13 Marzo 2020

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