Gli schermi digitali europei nel 2013 sono aumentati del 21%. Secondo i primi dati disponibili, infatti, il numero di schermi in Europa dotati di tecnologia DLP Cinema™ o SXRD™ sono 30.402, a fronte dei 25.084 registrati al 1° gennaio 2013. Lo rileva MEDIA Salles che domani, 8 febbraio, alla Berlinale presenterà alcuni dati sulla digitalizzazione e sul mercato cinematografico europeo presso il Café Oxymoron (Hackesche Höfe, Hof. 1 – Rosenthaler Str. 40/41), dalle 13 alle 15. L’Europa inizia quindi il 2014, spiega MEDIA Salles, avendo convertito quasi l’84% delle sue sale, tasso di penetrazione leggermente al di sotto di quello mondiale, che arriva a circa l’87%. La differenza è più marcata, invece, rispetto al Nord America, dove gli schermi passati alle nuove tecnologie sono il 93%. Degli oltre 30.000 proiettori digitali europei, circa il 72% è situato nei sei maggiori mercati (Francia, Regno Unito, Germania, Italia, Spagna e Russia), che, contando anche le sale non ancora convertite, pesano per circa il 68,5% degli schermi europei. Secondo MEDIA Salles, analizzando la situazione paese per paese – anche se per alcuni territori sono finora disponibili soltanto delle stime – si può già affermare che la media europea cela differenze sostanziali. Accanto a mercati dove la pellicola 35mm è praticamente scomparsa – sia nell’esercizio sia nella distribuzione – (è il caso della Scandinavia, Benelux, Austria, Svizzera, per citarne alcuni) rimangono dei territori dove la diffusione della nuova tecnologia si mantiene decisamente al di sotto della media del Continente. Tra di essi appaiono, seppur con sensibili differenze, la Serbia, con un tasso pari al 26%, la Slovenia (45%) e la Repubblica Ceca (51%). Mentre questi territori non mostrano significativi incrementi rispetto al 30 giugno 2013, l’Estonia, pur con un’incidenza del digitale paragonabile (44%), ha invece visto una considerevole crescita rispetto a sei mesi prima quando si collocava al 26%. Differenze sensibili si riscontrano anche tra i sei maggiori mercati del Continente, dove, accanto a territori che hanno pressoché completato il processo di conversione, come Francia e Regno Unito, si registrano situazioni che spaziano da circa il 90% della Germania a circa il 65% della Spagna passando per l’81% della Russia e il 75% dell’Italia. Ciò che accomuna questi mercati è comunque il deciso sviluppo della tecnologia digitale avvenuto negli ultimi sei mesi. Quanto alle catene d’esercizio, rileva ancora MEDIA Salles, le 10 più importanti digitalizzate al 100% rappresentano il 27% del parco digitale europeo. Ciascuna di queste società controlla da oltre 2.000 sale (come nel caso del gruppo Odeon UCI) a circa 400 (come UGC, CGR e Yelmo). In totale gli schermi appartenenti a questi gruppi sono circa 8.300, collocati per la maggior parte nell’Europa Occidentale. Ad operare in Europa Centrale ed Orientale sono infatti i poco meno di 900 schermi di Cinemacity (che da gennaio 2014 fa parte del gruppo Cineworld) e gli oltre 250 di Multikino (controllata da Vue). A questi si aggiungono i circa 500 schermi gestiti da Cinemaximum in Turchia. La grande sfida del 2014 sarà la digitalizzazione dei circa seimila schermi europei (circa il 16% del totale) che ancora mancano all’appuntamento con le nuove tecnologie, collocati perlopiù nell’esercizio tradizionale. Significativo in questo senso è il caso della Romania: qui la metà dei cinema possiede l’84% degli schermi digitali e a mantenere il proiettore 35mm sono rimasti solamente i monoschermi. Oltre ai dati sulla digitalizzazione, nell’appuntamento di domani MEDIA Salles presenterà l’undicesima edizione del corso “DigiTraining Plus: New Technologies for the European Cinemas of the Future” e comunicherà i primi dati disponibili sul consumo di cinema in Europa nel 2013. Sarà disponibile l’ultima edizione del DiGiTalk, la pubblicazione che sintetizza i principali contenuti (dati, idee, storie di successo) della più recente edizione del corso DigiTraining Plus, insieme con una serie di statistiche e grafici sulla proiezione digitale in Europa e nel mondo.
Alla prossima edizione della Berlinale, 5-15 febbraio 2015, sarà presentata una retrospettiva dei film del regista, a cui il festival renderà omaggio. lo ha annunciato il direttore Dieter Kosslick
Prende il posto della storica manager Beki Probst, che assume l'incarico di presidente di EFM e affiancherà il nuovo direttore
Sarà la Satine Film a distribuire in Italia due delle pellicole vincitrici all’ultimo Festival di Berlino: Kreuzweg di Dietrich Brüggeman - Orso d’Argento per la miglior sceneggiatura e Premio della Giuria Ecumenica - e Difret, film dell'etiope Zeresenay Mehari coprodotto da Angelina Jolie, già vincitore del Sundance, che si è aggiudicato il premio del pubblico nella sezione Panorama
L'Orso d'oro e l’Orso d’argento per l’interpretazione maschile vanno al fosco noir Black coal, thin ice di Diao Yinan insieme al premio per il miglior contributo tecnico alla fotografia di Tui na di Lou Ye. Un trionfo cinese a conferma della forte presenza al mercato di questa cinematografia. Importante anche l’affermazione del cinema indipendente Usa che ha visto andare il Grand Jury Prize a Wes Anderson per il godibilissimo The Grand Budapest Hotel. Il talentuoso regista ha inviato un messaggio nel suo stile: “Qualche anno fa a Venezia ho ricevuto il leoncino, a Cannes mi hanno dato la Palme de chocolat, che tengo ancora incartata nel cellophane, finalmente un premio a grandezza naturale, sono veramente contento”. Delude il premio per la regia a Richard Linklater che avrebbe meritato di più