Niente più choc ma ‘urto di nervi’. Non si va al bar ma alla ‘mescita’, per il mal di testa si prende il ‘cialdino’, non il cachet e se si vuole amoreggiare non si dirà di ‘avere un flirt’, ma ‘fiorellare’. Al bando ogni forma dialettale, termini stranieri e pure l’uso di darsi del ‘lei’. Fu così che Benito Mussolini iniziò una delle più imponenti battaglie di propaganda del fascismo: creare un’unica lingua italiana, una vera ”lingua di regime” che avrebbe forgiato un popolo nuovo, più allineato e unito anche nel modo di esprimersi. A raccontarlo è Me ne frego! Il fascismo e la lingua italiana, documentario dell’Istituto Luce nato da un’idea della linguista Valeria Della Valle per la regia di Vanni Gandolfo, in prima visione su History (407 di Sky) il 25 aprile alle 21.
Intervista a Chiara Sbarigia, Flavia Scarpellini, Marco Di Nicola e Mario Ciampi
Diciassettesima edizione per il Festival del cinema italiano di Madrid, che si è svolto dal 27 novembre al 4 dicembre. Un programma ricco di proposte con i documentari Duse e Real e il film collettivo per i cento anni del Luce
Immagini di colore dall'inaugurazione della Mostra nata dalla collaborazione tra il Ministero della Cultura e l’Archivio Storico Luce Cinecittà
La mostra è esposta dal 4 dicembre 2024 al 28 febbraio 2025 alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea