Matteo Garrone fa l’en plein agli EFA


Copenhagen. Gomorra, il pluripremiato film di Matteo Garrone tratto dal best seller di Roberto Saviano prosegue la sua inarrestabile marcia internazionale: dopo il Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes e i consensi unanimi in mezzo mondo prima dell’uscita negli Stati Uniti (il 19 dicembre) che prelude ai Golden Globe e agli Oscar, è stato il trionfatore della 21a edizione dei prestigiosi European Film Awards (EFA) sbaragliando gli agguerriti concorrenti in tutte le cinque categorie in cui era candidato.

 

Il regista romano ha ricevuto dalle mani di Stefano Accorsi la statuetta per il miglior film dell’anno insieme al suo produttore Domenico Procacci accolto da una standing ovation finale dei 1.400 invitati alla serata di gala presentata al Forum dal popolare divo tv Mikael Bertelsen. Alla cerimonia hanno preso parte anche il principe Frederik e la principessa Mary di Danimarca. Ricordando che “il cinema è un’arte collettiva” Garrone – che era appena stato proclamato anche miglior regista europeo – ha voluto accanto a sé sul palco tutti i suoi collaboratori premiati in precedenza durante la cerimonia: Toni Servillo – giunto appositamente da San Pietroburgo dove recita in teatro “La Trilogia della villeggiatura” di Goldoni giudicato il migliore interprete maschile anche per la sua performance da antologia ne Il divo di Paolo Sorrentino (a sua volta finalista agli EFA con cinque nomination); Marco Onorato, vincitore del premio per la migliore fotografia intitolato a Carlo Di Palma; Maurizio Braucci, Ugo Chiti, Gianni Di Gregorio e Massimo Gaudioso, coautori della sceneggiatura con lo stesso regista e con Roberto Saviano, assente per motivi di sicurezza a Copenhagen e ricordato con un lungo applauso per il suo coraggioso impegno civile.

 

Garrone ha dedicato i tanti riconoscimenti di Copenhagen “a quei napoletani che vivono in certi quartieri come in guerra, cercando di sopravvivere in una giungla di contraddizioni, spesso inconsapevoli della loro condizione: è un meccanismo che rischia di non finire se non si agisce sull’istruzione e la disoccupazione che rappresentano una specie di brodo di cultura della camorra”, ha ribadito con fermezza. Incontrando dopo la premiazione la stampa ha proseguito ricordando di avere scelto solo cinque delle tante storie raccontate da Saviano nel suo libro: “Sono stato vicino ai personaggi di Gomorra, ma senza giudicare. Mi piace mostrare, senza indicare al pubblico cosa pensare. il cinema è fatto di immagini e non di giudizi. Io e Saviano abbiamo dato al pubblico gli strumenti per capire, il resto non è nostro compito. Se il successo italiano e internazionale di Gomorra, come confermano questi importanti premi EFA, riesce a comunicare emozioni forti anche a chi non è italiano, mettendo in luce un argomento chiave come la camorra, siamo molto orgogliosi ma il compito degli autori finisce qui, tocca ai politici intervenire perché le cose cambino”.

 

Toni Servillo ha quindi ricordato di aver “avuto la fortuna di poter interpretare due opere che si occupano della complessità della realtà italiana con un linguaggio molto originale e di condividere l’orizzonte culturale e il profilo artistico con Garrone e Sorrentino, “due registi meravigliosi che hanno il mio stesso modo di pensare: prendere parte ai loro due film evitando altre proposte è stata una scelta precisa”. Nel corso della serata sono stati anche premiati Kristin Scott Thomas come migliore attrice per Il y a longtemps que je t’aime, Marx Richter come autore delle musiche di Waltz with Bashir, l’inglese Steve McQuinn come regista-rivelazione per Hunger e il tunisino Kechiche per il suo Cous cous, oltre a Dame Judi Dench – con un riconoscimento alla carriera accolto da due commosse standing ovation – e ai cineasti danesi inventori di Dogma Lars von Trier, Soren Kragh-Jacobsen, Kristian Levring, e Thomas Vinterberg destinatari di un Honorary Award. Da ricordare infine la sales manager Adriana Chiesa di Palma, protagonista del tradizionale convegno degli EFA dedicato questa volta alla commedia e intitolato “What Makes Europe Laugh?”

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09 Dicembre 2008

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