Un forte segnale di speranza per il futuro è quello che arriva dalle istituzioni nel giorno dei David di Donatello 2021. “Il domani del cinema sarà certamente bello”, afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E gli fa eco il ministro della Cultura Dario Franceschini: ”Il cinema ha alle spalle mesi difficili e complicati, ma siamo riusciti a garantire le produzioni con protocolli sanitari. Premiare la filiera del cinema da parte dei David è qualcosa di significativo. Spero che questa traversata del deserto stia finendo. È iniziato un percorso che ci porterà all’uscita”.
La consueta cerimonia al Quirinale si è svolta quest’anno in forma ridotta, a causa del Covid, ma trasmessa in diretta su Rai1, con molti momenti di leggerezza nella conduzione di Geppi Cucciari che si è rivolta spesso a Mattarella in toni colloquiali e ironici, ricambiata dal presidente con una battuta affettuosa. Ma l’attenzione era ovviamente centrata sul superamento dell’emergenza.
“Il David scandisce una festa importante per il nostro Paese. L’anno scorso non è stato possibile svolgere questa cerimonia, quest’anno poterla vivere rappresenta un segnale di ripartenza e di speranza”, ha subito detto il presidente Mattarella in apertura del suo discorso. “Per sconfiggere il virus serviranno ancora prudenza e responsabilità nei comportamenti, ma servirà anche determinazione, iniziativa e anche coraggio d’innovazione e qualità. Dalle gravi crisi si esce solo con la solidarietà, con la visione e il senso di appartenenza. L’industria del cinema e dell’audiovisivo rappresenta – prosegue Mattarella – un patrimonio che appartiene a tutti gli italiani, è un bene indivisibile. Siamo però di nuovo chiamati a ripartire, non solo a proseguire e avvertiamo il senso di una missione comune. Tutti concordano che dopo il Covid non torneremo alla realtà di prima, ma ci troveremo in scenari nuovi. Adesso le sale ripartono. Le sale del cinema sono un luogo prezioso per la vita delle città, così come i teatri, i musei e tutti i luoghi della cultura. E’ giusto che le istituzioni vi sostengano in questa sfida. Istituzioni e operatori uniti nell’obiettivo di rafforzare le produzioni nazionali. Il domani del cinema sarà certamente bello”. Non è mancato un pensiero per tre artisti scomparsi negli ultimi mesi: Gigi Proietti, Ennio Morricone e Franca Valeri. E il presidente ha citato Cinecittà “elemento propulsivo della ripartenza in grado di attrarre produzioni internazionali anche grazie agli investimenti sull’innovazione”.
Piera Detassis, presidente e direttrice artistica dell’Accademia del cinema italiano, ha ricordato che stasera, a partire dalle 21,25, la premiazione si svolgerà in presenza da due location, lo Studio Fabrizio Frizzi della Rai e il Teatro dell’Opera di Roma. Una grande e non scontata apertura dopo che lo scorso anno candidati e vincitori si erano collegati da casa, mentre il conduttore Carlo Conti era da solo in studio. Detassis, nel suo discorso, dopo aver dedicato un pensiero a tutti coloro che ci hanno lasciato per il virus, ha ricordato il record di candidature per le registe, il centenario di Gian Luigi Rondi, fondatore del premio, ma anche i lavoratori dello spettacolo e gli esercenti penalizzati dalla pandemia. Il ministro Franceschini ha sottolineato le difficoltà delle sale: “Hanno passato mesi di chiusura e hanno riaperto in condizioni complicate”. E ha aggiunto: “Investire nel cinema è una grande operazione industriale. Oggi abbiamo uno dei tax credit più importanti d’Europa, stiamo puntando sulla crescita di Cinecittà e del Centro Sperimentale”. Il ministro ha spiegato: “Abbiamo iniziato a studiare alcune operazioni molto importanti com’è il finanziamento dell’ampliamento di Cinecittà e la crescita del Centro Sperimentale di Cinematografia che voglio dire non sono due operazioni romane, ma due operazioni nazionali. Una grande operazione industriale all’interno del recovery ha permesso poi di destinare 300 milioni di euro per l’ampliamento di Cinecittà e per il Centro Sperimentale Cinematografia”.
Assenti i candidati, il Quirinale ha ospitato i David speciali e il David alla carriera a Sandra Milo, emozionatissima, ha dedicato il premio “al cinema italiano perché riprenda con l’intelligenza che lo ha reso grande nel mondo” e ha fatto una dichiarazione d’amore al presidente Mattarella. Diego Abatantuono ha rievocato il periodo d’oro, quando fece 12 film in due anni, e l’Oscar per Mediterraneo. Monica Bellucci, con parrucca di lunghi capelli bianchi e cappellaccio nero, ha inviato un videomessaggio da Sofia, dove sta girando La Befana vien di notte Le origini di Paola Randi: “Mai come in questo momento – ha detto la star – abbiamo bisogno di umanità, poesia, bellezza”. Presenti anche i tre professionisti della Sanità che hanno ricevuto un Riconoscimento d’onore particolarmente simbolico: Silvia Angeletti (direttrice dell’unità operativa complessa laboratorio di analisi del Campus Bio-Medico), Ivanna Legkar (direttrice farmacia e area test anti Covid del Policlinico Gemelli) e Stefano Marongiu (coordinatore infermieristico Uscar Regione Lazio dell’istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani). Tre intermezzi musicali affidati alla giovane musicista Chiara Civello, che ha reso omaggio a Ennio Morricone con il brano Metti una sera a cena dall’omonimo film di Peppino Patroni Griffi.
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