“La donna con cui ho avuto la storia più lunga è Sophia; la nostra vicenda dura dal 1954 e non è ancora chiusa. Mi piace il fatto che Sophia non sia solo una brava attrice, ma una persona vera. Me ne rendo conto quando mi accoppiano d’ufficio con attrici somare. Capita magari che siano gentili e carine, e allora la cosa è sopportabile; ma a volte sono solo asine, e in questo caso aspetti la fine del film come una liberazione”.
A dirlo è Marcello Mastroianni nel libro intervista con Enzo Biagi: La bella vita.
Ovviamente Sophia è Sophia Loren. Quando pensiamo alle coppie del cinema, la nostra mente tesse i fili di storie dal sapore romantico e di passioni che bruciano talvolta così velocemente da incendiare cieli per un istante e poi svanire o più durature, con un’intensità altalenante.
Ci sono però anche declinazioni di amore diverse a cui il cinema ha dato vita, legami sugellati dall’amicizia più che dalla passioni e che hanno permesso di generare un corpus di opere d’arte cinematografiche preziosissimo.
Film che hanno fatto la storia, da vedere assolutamente almeno una volta nella vita. È questo il caso di una delle coppie d’oro del cinema di tutti i tempi: la coppia Mastroianni – Loren.
14 film insieme che sono come le tessere di un mosaico irripetibile e che fa da pilastro all’edificio della Storia del cinema, non solo quella italiana.
Il primo incontro cinematografico è datato 1950 quando Sophia e Marcello si ritrovano per la prima volta sul set durante le riprese di Cuori sul mare diretta da Giorgio Bianchi. Lei è ancora accreditata come Sofia Scicolone ed è il suo primo lungometraggio in assoluto. È un ruolo così minuscolo che nei titoli figura come: “una ragazza”. Ma ha appena 16 anni. Sta facendo la sua gavetta e infatti è niente di più che una comparsa.
Ma la luce di una stella vera, quando brilla è capace di oscurare tutto il resto. E così si fa notare subito.
Per Mastroianni invece Cuori sul mare era il traguardo dei 10 film girati in 10 anni. E aveva già lavorato con Mario Camerini, Vittoria De Sica, Luciano Emmer, Steno e Mario Monicelli. Non era già un divo, ma la strada era tracciata.
Mastroianni ha raccontato diverse volte la prima volta in cui ha visto la Loren, ancora Sofia Scicolone, in uno studio stava recitando in Africa sotto i mari di Giovanni Roccardi ed era il 1953. Lei indossava dei pantaloncini in una scena del film e lui la trovò incredibilmente bella e magnetica. Nessuno dei due poteva immaginare che sarebbero stati insieme per tutta la vita.
Bisogna però aspettare il 1954 per far divampare il fuoco del sodalizio professionale tra i due attori che tutti cominceranno ad amare.
Il regista Alessandro Blasetti sceglie infatti la Loren e Mastroianni per ricoprire il ruolo dei protagonisti in Peccato che sia una canaglia tratto dal racconto Fanatico di Alberto Moravia
Una “spiritosa commedia di caratteri, dall’ammirevole scioltezza narrativa e da un ritmo agilissimo” (come la definisce il Mereghetti) che insieme a La fortuna di essere donna girato sempre da Blasetti due anni dopo lanciano nell’iperuranio divistico Marcello e Sofia. Il pubblico è incantato, tutti li vogliono, tutti li cercano.
Film dopo film accomunati dal talento, dalla passione e dall’amore nei confronti del loro lavoro, le vita della Loren e di Mastroianni scorrono l’una al fianco dell’altra, sempre insieme. U due si sono trovati, e hanno continuato a farlo senza lasciarsi mai.
I ruoli li portano a incollarsi e scollarsi continuamente diventando di volta in volta amanti, fidanzati, marito e moglie. Lo sono con tanta verità che la gente crede o vuole credere che lo siano davvero: una coppia romantica, una coppia sposata, una coppia forgiata nel nome dell’Amore.
Nel film La Bella mugnaia (1955) Marcello Mastroianni e Sophia Loren, litigano e fanno pace, si amano e si odiano. Si sposano in Matrimonio all’Italiana (1964) e lo fanno così tante volte sul set che diventa impossibile, per chi li guarda, pensare all’uno senza l’altra e viceversa.
Eppure sposati non lo sono mai stati, nemmeno fidanzati a dire la verità.
La loro è stata un’amicizia con la A maiuscola, un’amicizia che Sophia e Marcello descrivono come un “amore platonico”. Un legame più duraturo e saldo della relazione romantica, lontano dal pericolo di invidie, paure e gelosie. Una relazione che non ha bisogno di scendere sul campo di battaglia con strategie e pianificazioni per nascere e per crescere.
Come ha dichiarato la Loren: “Ho interpretato con lui tante storie che posso dire di aver passato trent’anni della mia vita a lavorare accanto a lui. Per me è stato il più insostituibile e meraviglioso amico della mia vita”.
Le storie che interpretavano nei film facevano sognare per il loro realismo, perché reale era la chimica che avevano instaurato. Sophia e Marcello insieme erano un ingranaggio perfetto, oliato alla perfezione ed ogni volta dal corto circuito del loro talento e dalla loro alchimia si produceva una scintilla; da lì divampavano i sogni della gente che li voleva vedere insieme.
Mastroianni racconta un aneddoto a Enzo Biagi: “Ci siamo sempre intesi a meraviglia. Se mia madre andava al cinema e mi vedeva con altre interpreti, mi telefonava preoccupata: ‘Marcè, che hai fatto? Hai litigato con Sophia?'”.
Nel 1957 Sophia si lega al produttore Carlo Ponti che nel 1961 le fa ottenere una candidatura all’Oscar per La ciociara di Vittorio De Sica.
Due anni dopo Ponti, sempre con De Sica, produce Ieri, oggi, domani, premiato con l’Oscar e arricchito dalla scena dello spogliarello che diventa subito icona sexy, tanto che i due la replicheranno tre decenni dopo in parodia nel film di Robert Altman Prêt-à-Porter.
Il trio Mastroianni/Loren/De Sica nel 1964 realizza Matrimonio all’italiana, tratto dalla commedia di Eduardo De Filippo: Filumena Marturano ed è un trionfo.
La maturità del loro rapporto e l’apice del loro talento la raggiungono, però, sicuramente con Una giornata particolare (1977), il film di Ettore Scola che è uno dei capolavori indiscussi della storia del cinema.
Antonietta e Gabriele sono due emarginati dal regime fascista, lei è una donna a cui è permesso solo essere moglie e madre, a cui è dato solo di vivere all’interno delle pareti domestiche; lui è un ex annunciatore radiofonico, cacciato dall’EAR con l’accusa di essere un “sovversivo” ma, in realtà, perché è gay.
La donna e l’uomo si incontrano, si avvicinano nella loro solitudine e nella loro marginalità, si capiscono in fondo, nonostante siano così differenti e parlino “lingue” diverse.
Sofia e Marcello danno vita a una interpretazione straordinaria, arrivando a ribaltare le loro immagini da divi costruite in anni di carriera. La Loren appare sfatta, “imbruttita”, stanca, lontana dal cliché della bomba sexy, Mastroianni demolisce il mito del seduttore che da sempre lo avvolge, interpretando un uomo fragile, pieno di umanità, un omosessuale che non guarda le donne in quanto oggetti sessuali.
Nell’intervista speciale realizzata dalla collezione Criterion per questo film, la Loren si esprime così: “Beh, fare un altro film con Marcello è stata una cosa che… ogni volta che mi è stato chiesto di fare un film con Marcello, ho detto ìSì, sì, sìì, senza leggere il copione. Perché sapevo che con lui sarebbe andato tutto bene. Perché lui mi conosceva e io conoscevo lui. Il suo senso dell’umorismo. Il suo modo di improvvisare. Il suo modo di non imparare le battute, mai. E a volte arrivava sul set con gli occhi così aperti e diceva: ‘Cosa dirò adesso?’. E io dicevo: ‘No, è un problema tuo, avresti dovuto svegliarti un po’ prima e imparare le battute’. Quindi c’era sempre questa specie di scherzo con Marcello, ma naturalmente, quando lavori con il tuo partner per vent’anni della tua vita, lo conosci come se fosse tuo fratello, tuo marito, tutto. Quindi, voglio dire, andava tutto bene. E anche perché mi fidavo molto di lui, perché era un grande, grandissimo attore. Sapeva sempre cosa stava facendo. Ma faceva sempre finta di non saperlo, e questo mi piaceva molto”.
Ancora oggi, a distanza di anni dalla morte di Marcello Mastroianni, Sophia Loren lo ricorda, lo commemora e lo celebra. Lo fa parlando di quel rapporto straordinario che è stato e che sempre sarà. Migliori amici, complici, eterni. Per sempre.
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