Marco Bonfanti e l’inno alla leggerezza

E’ una delle preaperture della Festa del Cinema di Roma L’uomo senza gravità, produzione Netflix/Fandango in sala a fine mese e dal 1° novembre sulla piattaforma in 190 paesi


E’ una delle preaperture della Festa del Cinema di Roma L’uomo senza gravità di Marco Bonfanti, produzione Netflix/Fandango che guarda all’estero senza dimenticare le radici italiane. L’uscita in sala è prevista per il 21,22 e 23 ottobre come evento, mentre dal 1° novembre il film sarà disponibile sulla piattaforma, in ben 190 paesi.

Protagonista è Elio Germano, nei panni di Oscar, un uomo che, senza specifiche spiegazioni se non il ‘C’era una volta’ tipico delle fiabe, nasce svincolato dalla legge di gravità. Vola come se fosse un supereroe, ma è soltanto un bambino fragile che cresce sempre più spaventato anche a causa dell’approccio opprimente di mamma e nonna (Michela Cescon e Elena Cotta), che per paura che non sia accettato lo tengono nascosto agli occhi del mondo. Solo la piccola Agata (Silvia D’Amico) gli è vicina e conosce il suo segreto. Finché un giorno Oscar non decide di affrontare il mondo alla ricerca di sé stesso.

“Camminavo con mia moglie – racconta il regista – che è anche produttrice del film, e ci chiedevamo quali fossero le certezze che ancorano l’umanità al pianeta. La forza di gravità è certamente una delle prime. Ho subito visualizzato l’immagine del bimbo che esce dal grembo materno svolazzando come un palloncino, e da qui si è dipanata l’avventura che copre tre momenti della vita del protagonista e tre periodi storici specifici, dagli anni ’80 al presente al futuro. La leggerezza è un tema poco usato, la si fraintende spesso per frivolezza o superficialità, ma penso che sia una chiave di lettura da sfruttare maggiormente. Questo film è la storia di un uomo che cerca di trovare la libertà di essere sé stesso. Ha un ché di Italo Calvino.

Ci piace pensare anche a un’alternativa al machismo imperante. Per questo lo zaino che Oscar porta sempre con sé, per restare coi piedi per terra, è rosa, come gli elefantini di Dumbo. Essere puri e fragili non è una cosa negativa. E d’altro canto lo zaino rappresenta anche l’istituzione scolastica, oltre all’amore. Lo dona al protagonista Agata, l’unica in grado di vedere oltre la realtà senza specifiche sovrastrutture. Gli effetti speciali non puntano ad essere meramente spettacolari, ma cercano di integrarsi nel racconto in maniera lieve, naturale e concettuale. In questa ricerca sul linguaggio, un apporto decisivo ci è stato dato dagli interpreti. A cominciare da Michela Cescon, che con una perfezione di gesti e sguardi riesce a tenere legato tutto il racconto. Elena Cotta, capace di alleggerire un personaggio altrimenti troppo duro. E Silvia D’Amico, che ha saputo incarnare la bambina di cui ci si innamora da piccoli. Nonostante Oscar abbia un potere speciale, il film non parla di supereroi, è la storia di un uomo semplice che vuole essere accettato dal mondo, e che comprende che tornare bambini è l’unico modo per vivere davvero “senza gravità”.

 

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14 Ottobre 2019

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