Il Marc’Aurelio del Futuro del Festival di Roma sarà consegnato al cineasta russo Aleksej Fedorcenko oggi alle ore 19 nella Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica. Il regista di Primi sulla Luna e Silent Souls, premiati entrambi alla Mostra di Venezia, e di Spose celesti dei mari della pianura (che era in concorso a Roma nel 2012), produttore di oltre venti film, sceneggiatore e scrittore, presenterà in prima mondiale il suo ultimo lavoro, Angeli della Rivoluzione (Angely revolucii), in ”Cinema d’Oggi”. Il nuovo film di Fedorcenko, ambientato in Unione Sovietica, racconta l’incontro e lo scontro fra differenti culture negli anni ’30 staliniani, attraverso lo sguardo di cinque artisti d’avanguardia, spediti a fare da agit-prop nelle regioni periferiche. La pellicola è un adattamento dei racconti di Denis Osokin, vincitore del prestigioso premio letterario russo per giovani autori ”Debut Prize”, scrittore del romanzo che ha ispirato Silent Souls e sceneggiatore di Spose celesti dei mari della pianura.
L'assessore alla Cultura, Creatività, Promozione Artistica e Turismo di Roma Capitale annuncia: "Il Festival tornerà alla sua vocazione di Festa"
Lascia l'incarico assunto nel 2012 per approdare al Touring Club: Un'opportunità maturata tempo fa e che mi è sembrato corretto mantenere riservata fino ad oggi per non interferire con l'andamento del Festival"
Bilancio positivo per Wired Next Cinema, la sezione parallela al Festival di Roma dedicata ai nuovi linguaggi dell'audiovisivo. Spunti interessanti dall'illustratrice Olimpia Zagnoli sui formati brevi e le nuove forme di creatività. Tra gli appuntamenti più seguiti, soprattutto dal pubblico di giovani, gli incontri con le star del web Maccio Capatonda, The Pills e The Jackal, tutti alle prese con l'esordio sul grande schermo
Parecchi italiani tra i premiati alla nona edizione del Festival Internazionale del Film di Roma. Tra loro Andrea Di Stefano, esordiente con Escobar, prodotto all’estero, che ha rivendicato il suo orgoglio di regista italiano formatosi con Blasetti e Sorrentino, e il loquace Roan Johnson che si è definito “un sognatore a occhi aperti. Vedevo che Fino a qui tutto bene procedeva alla grande e mi dicevo ‘magari può andare a un festival e vincere’. Ma poi anche ‘sta’ bonino… un ci pensare. Temevo la mazzata. E invece siamo qui”