Mamma li turchi. Arriva Nuri Bylge Ceylan


“Questa è la mia seconda volta in Italia, ma in business class e albergo cinque stelle. La prima era quando, studente d’ingegneria all’università, giravo in bicicletta e dormivo per strada insieme ai figli dei fiori. Visitai Venezia e Firenze”. Il regista Nuri Bylge Ceylan, nato a Istanbul nel 1959, è l’ospite d’eccezione della 2a edizione del Film Festival Turco “Mamma li Turchi” Arrivano con i film, in programma da oggi al 21 ottobre alla Casa del Cinema di Roma e con presidente onorario Ferzan Ozpetek. “La cinematografia turca è una grande sconosciuta per il pubblico italiano. Questa è l’occasione di apprezzare la retrospettiva del mio caro amico Ceylan e un film toccante come La voce di mio padre firmato da due giovani autori, per metà parlato in curdo”, suggerisce Ozpetek.

 

A presentare la 2a edizione del Film Festival Turco, forte di 15 titoli, ci sono – oltre a Caterina D’Amico, all’assessore Dino Gasperini e alla presidentessa del Festival Serap Engin – anche il ministro per gli Affari europei Egemen Bagis e l’ambasciatore turco a Roma Hakki Akil. Entrambe le istituzioni che rappresentano hanno dato il loro sostegno alla manifestazione, perché il cinema, insistono i due esponenti turchi, fa conoscere e comprendere il mondo e il popolo turco, superando quei “malintesi” che possono essere di ostacolo all’ingresso della Turchia nell’UE.
Il festival, a ingresso gratuito, propone quattro titoli di Nuri Bylge Ceylan: La piccola città (1997), Nuvole di maggio (1999), Lontano (Uzak), Gran Prix e Migliore Interpretazione Maschile a Cannes 2003; Le tre scimmie, Palma d’oro come Migliore Regia a Cannes 2008. E quattro ancora sono i film di registi poco noti, tra cui La melagrana, con protagonista Serra Yilmaz, attrice feticcio di Ozpetek.

 

Due i titoli che provano a spiegarci come si ride a Istanbul e in tutto il paese: Ahimè! Ahimè! e Vizontele, quest’ultimo, consigliato sempre da Ozpetek, ci riporta in un piccolo paese turco con i suoi abitanti alle prese, inizio anni ’70, con l’arrivo della prima televisione. Il programma propone anche due documentari tra cui Immondizia nel giardino dell’Eden, con il quale Fatih Akin racconta la battaglia degli abitanti di un villaggio del Mar Nero contro la decisione del governo di trasformare i campi di tè in una discarica.

Tre invece sono i cortometraggi, il vincitore della Palma d’oro a Cannes 2012 Silenzioso di L. Rezan Yesilbas. E’ la storia di una donna che vive a Diyarbakir con i suoi tre figli e che vuole visitare il marito detenuto. Durante questa visita non riesce a dire una sola parola, perché lei parla solo il curdo ed è permesso solo di parlare in turco.

In chiusura qualche cifra: 10 anni fa si giravano in Turchia 10 film l’anno, ora 70 e gli spettatori sono passati da 2 milioni a 20 mln.

 

autore
18 Ottobre 2012

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