Una nutrita delegazione trentina protagonista di questa terza edizione del PerSo Perugia Film Festival (Perugia, 23 settembre – 1° ottobre), manifestazione nata con l’obiettivo di raccontare, attraverso il cinema del reale, il mondo del sociale. In selezione ufficiale due titoli: Una casa sulle nuvole, docu-fiction autobiografica di Soheila Mohebi, rifugiata politica che con il marito Razi Mohebi tenta di offrire un’idea diversa di casa al figlio nato in Afghanistan ma “trentino” da quand’era in fasce.
Il film, già vincitore del Premio Mutti, è prodotto da Razi Film Mohebi in collaborazione con Trentino Film Commission. Malditos di Elena Goatelli e Angel Esteban che, a partire dalla perfomance teatrale Danzad Malditos vincitrice del Premio MAX come migliore spettacolo emergente in Spagna nel 2016, esplora l’utopia quotidiana di un gruppo di attori nel costruire una visione del mondo basata sulla forza dei sogni, nonostante i fallimenti e le difficoltà.
Il film è prodotto da Roberto Cavallini per Altrove Films (Trento) in co-produzione con Kottomfilms (Madrid), con la produzione associata di Prima & Vera Productions (Madrid) e co-finanziato dalla Trentino Film Commission. Maltitos si aggiudica – ex aequo con Scarti di Sara Pigozzo e Enrico Meneghelli – il riconoscimento “Promo PerSo da non perdere” assegnato al miglior promo di film documentario da realizzare. “Ascoltando l’anima visiva dei teaser s’intuisce l’esistenza di uno sguardo, intenso e realistico, di puro presentimento del cinema. Presentimento in cui, anche in situazioni di caos irrisolto, si colgono i germi di una esplorazione avvincente”.
Questa la motivazione della Giuria composta da Carla Altieri, Marcantonio Borghese, Federica Di Giacomo, Ilaria Fraioli, Carolina Levi, Andrea Osvaldo Sanguigni. La stessa Giuria ha assegnato – nell’ambito della manifestazione perugina – il prestigioso Premio Solinas Documentario per il Cinema 2017 in collaborazione con Apollo 11 che ha visto trionfare due autori sostenuti dalla Trentino Film Commission. Ad aggiudicarsi il Premio Solinas Miglior Documentario per il Cinema è Irene Dorigotti con Vangelo di Alice (titolo originale Across), un road movie spirituale sulla ricerca di Gesù e la speculare relazione con L’altro.
La Giuria ha assegnato il Premio con la seguente motivazione: “Il film è un romanzo di formazione di natura mistico-religiosa che non soccombe ad una parola stereotipata di Dio. Irene Dorigotti si muove sulla ricerca di una verginità della rappresentazione del sacro, utilizzando la propria esperienza, il proprio corpo e la propria storia per giungere con uno sguardo profondamente contemporaneo al senso più autentico del cinema di ricerca”. La Giuria ha inoltre assegnato una delle tre Borse di Sviluppo a “Un salto ancora” (titolo originale One More Jump) di Emanuele Gerosa con le seguenti motivazione: “Un salto ancora è un salto tra mondi e culture, sogni e realtà. Un toccante sguardo su un’amicizia e sulla ricerca di un’ineffabile libertà, in contrasto con il racconto dell’attaccamento alle radici e agli affetti famigliari”. Emanuele Gerosa dopo il successo del suo primo lungometraggio Between Sisters, presentato in numerosi festival e vincitore di vari premi internazionali, con “Un salto ancora” racconta la storia di Jehad e Abdallah, fondatori del Gaza Parkour Team, divisi da scelte di vita diverse, ma con lo stesso amore per il Parkour e per la loro terra assediata. Jehad e Abdallah nati e cresciuti in una prigione, devono oggi cercare ben oltre ai loro sogni, uno nella Striscia di Gaza e l’altro in Italia, quale sia la strada che conduce alla libertà.
Un salto ancora è prodotto da GraffitDoc, Amka Films Production con il sostegno di Trentino Film Commission, Piemonte Doc Film Fund, RSI.
Il regista francese è stato insignito del Premio alla Carriera Laceno d’Oro. La premiazione avverrà durante la 49esima edizione del Laceno d’Oro International Film Festival, che si terrà ad Avellino dal 1° all’8 dicembre 2024
La regista riceverà il premio per La Chimera il 13 novembre, con la proiezione del suo nuovo cortometraggio Allégorie citadine e un incontro
La motivazione del riconoscimento: “è un approccio sorprendente, commovente e innovativo al tema molto delicato dell'adozione”
"Costruisce ponti fra culture, generazioni e popoli”, si legge nella motivazione del riconoscimento, che per la prima viene attribuito a un regista che “si muove tra il più sofisticato cinema d'autore e l'attenzione per il pubblico”