Esce il 3 gennaio il nuovo film “dei” Vanzina, Mai Stati Uniti, commedia americana con cinque perfetti sconosciuti, tutti più o meno sfigati, che si scoprono fratelli grazie a un testamento: erediteranno una fortuna se vanno insieme a gettare le ceneri di papà in un lago sperduto in Arizona. C’è il cameriere col vizio del gioco e pieno di debiti (Vincenzo Salemme), la segretaria con le crisi di panico e psichiatra-dipendente (Ambra Angiolini), il papà divorziato e senza lavoro che deve recuperare la stima del figlio (Ricky Memphis), la strappona sciupa-uomini ma inconcludente (Anna Foglietta), il guardiano dello zoo eterno bambino (Giovanni Vernia), tutti senza arte né parte ma pronti a diventare una famiglia on the road. E va citato anche Maurizio Mattioli romanaccio raggirato dal gruppo in un intermezzo a Las Vegas che è il pezzo più divertente.
Terzo film della premiata ditta negli Usa, dopo Vacanze in America e Sognando la California, esce in 350 copie con 01 proprio in piena crisi al botteghino, con una flessione del 25% tra Natale e Santo Stefano. Per Carlo il nemico numero uno è il download illegale: “Il governo non fa nulla contro la pirateria, la prende sottogamba”. Interviene Fulvio Lucisano: “Negli altri paesi viene combattuta. Negli Usa è fortemente contrastata e vengono sequestrati gli apparecchi a chi viene scoperto a scaricare illegalmente, in Francia è combattuta ferocemente. Solo da noi si chiude un occhio e succedeva così già trent’anni fa”. Riflette ancora il produttore: “Il calo degli incassi riguarda tutti i film, non solo quelli italiani e la pirateria è praticata da persone di mezza età e anche da anziani, non solo da giovani”.
Per Anna Foglietta, sugli schermi anche con Colpi di fulmine, ci sono errori anche da parte del mondo del cinema: “I Soliti Idioti che istigano a piratare in un trailer visto in rete fanno qualcosa di molto grave, specie in un momento di crisi come questo. E lo dico anche a costo di inimicarmi qualcuno e non lavorare mai con Valsecchi”. Vincenzo Salemme ricorda come a Napoli si vendano i film tre giorni prima che escano. Per Giovanni Vernia: “Siamo al secondo posto nel mondo per la pirateria”.
Si parla anche dell’inversione di tendenza con Colpi di fulmine che ha sorpassato I 2 soliti idioti: “La volgarità ha stancato – dice Enrico Vanzina – Sapore di mare e Vacanze di Natale erano sentimentali oltre che divertenti, poi il film di Natale ha preso una deriva di altro tipo. Oggi i Soliti Idioti sono molto più volgari di tanti film di Aurelio De Laurentiis. Il pubblico però non è così scemo, la commedia non ha bisogno di parolacce e dire che il cinema è morto, come fanno loro, è un segnale iconoclasta che non capisco a cosa possa portare”. Per suo fratello Carlo, Mai Stati Uniti, scritto con Edoardo Falcone, è in fondo il film più natalizio di tutti, quello che recupera la tradizione della commedia delle feste, rende omaggio a Aldo Fabrizi, ma con citazioni che attingono alla nuova commedia americana, tipo Una notte da leoni. E poi “è un film ottimista che sostiene i valori della famiglia nel grande disastro che ci circonda”. Per Enrico la vera vittima della crisi al botteghino è il cinema d’autore: “Questo è il dato preoccupante. Rosi, Petri, Fellini e Visconti facevano grandi incassi, ora bisogna ripensare il cinema italiano che non può quasi più permettersi di fare film d’autore, mentre la commedia comunque sopravviverà e anzi la gente reclama in un certo senso il ritorno di Boldi e De Sica…”. Qual è il problema: “forse mancano i cinema di città? Forse i festival attirano tutta l’attenzione mediatica, ma non servono a portare la gente in sala? Chissà”. Interviene Carlo: “I ragazzi non vanno più al cinema, vedono film sul computer. E’ un momento di trasformazione e credo che i film dovrebbero uscire contemporaneamente su tutte le piattaforme”. Conclude Enrico: “La stagione è troppo corta e i film hanno pochissimo tempo per vivere. Il destino di una pellicola viene deciso dai padroni dei multiplex in due o tre giorni, senza spazio per il passaparola, così i film più piccoli è quasi inutile che escano”.
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