Maga Martina sfida Bollywood

Torna, dopo il primo episodio di un paio di anni fa, la più agguerrita ‘rivale’ di Harry Potter, ovvero Maga Martina, in un sequel intitolato Maga Martina 2 – Viaggio in India. Cambio di regia per il film, coproduzione tra il colosso Disney e varie case per lo più austriache e spagnole, in uscita il 21 ottobre, non più il premio Oscar (per Il falsario) Stefan Ruzowitzky ma il meno conosciuto, almeno a livello internazionale, Harald Sicheritz. Il regista di origine svedese mette su una classica storia per bambini in cui la protagonista, nata da una serie di libri dell’autore conosciuto come Knister (in tedesco, “spumeggiante”), si trova coinvolta in un’avventura nel lontano regno di Mandolan, sul cui trono grava una maledizione. Il Gran Visir Guliman, disperato, ricorre all’aiuto della maghetta che però, non appena arriva a corte in compagnia del suo migliore amico, il buffo e cicciottello draghetto Ettore, si rende conto che il sovrano non è leale.

Guliman si è infatti sbarazzato del legittimo re Nandi, tenuto prigioniero da un subdolo mago. Ma contando sui suoi poteri e su uno scaltro ragazzo di nome Musa, Martina intraprende un viaggio avventuroso che li condurrà alle porte della Città Proibita, dove si trova il buon re. Nel frattempo Ettore continua a combinare un sacco di pasticci, innamorandosi di uno spiritello e avvelenandosi a una fonte che lo fa riempire di puntini viola.

Torna nel suo ruolo di protagonista la piccola star Alina Freund, mentre la vecchia maga Teodolinda (Surulunda in originale), è ancora una volta interpretata nientemeno che da Pilar Bardem, mamma del celebre Javier. Al contrario di Ruzowitzky, che aveva accettato di girare Maga Martina e il libro magico del draghetto come omaggio alle sue bambine, Sicheritz non ha figli: “E dunque dice mi capita di rado di leggere libri per l’infanzia – dice – Tuttavia mi piace raccontare storie. Per quanto riguarda la struttura, la qualità e la narrazione, a mio avviso non c’è differenza tra un film per bambini e uno per adulti. E’ solo il tono ad essere diverso. Soprattutto perché il male non è eccessivo, ci sono sempre momenti in cui ci si può rilassare. E’ una drammaturgia essenzialmente rivolta ai bambini, che può interessare anche gli adulti che, garantisco, non si annoieranno guardando questo film, sempre che non abbiano perso il gusto delle favole”.

La grande novità sono ovviamente le location, dato che le riprese sono state effettuate per davvero in India: “Abbiamo girato nel Rajasthan – racconta uno dei produttori Michael Coldewey – che confina con Pakistan e Afghanistan ed è una delle province più povere dell’India, oltre a essere una regione quasi completamente desertica. E dato che il confine pakistano si trova nelle immediate vicinanze, lo spazio aereo è zona militare, il che significa che ci si può arrivare soltanto in macchina impiegando moltissimo tempo. Jaisalmer, il posto dove abbiamo girato, è molto affascinante: da un lato sembra di essere rimasti al Medio Evo, con canali di scarico a cielo aperto, dall’altro è un posto moderno, dove tutti hanno un telefono cellulare. E’ un paese pieno di contraddizioni”.

“Abbiamo pensato naturalmente anche a distribuire il film in India – dice l’altra produttrice Corinna Mehner – e Disney India è piuttosto interessata. Ma là c’è una tradizione del tutto diversa rispetto ai film per bambini, che in pratica non esistono. Lì tutta la famiglia va a vedere Bollywood, e nessuno produce film esclusivamente per ragazzi. Sarebbe bello poter rinnovare il mercato ma è necessario un gran lavoro di preparazione”.