VENEZIA – È stato un film germinale L’arte della felicità di Alessandro Rak, che ha portato alla Mostra di Venezia un raffinato racconto d’animazione per adulti, ma soprattutto ha convogliato intorno a sé le energie di un gruppo di circa 30 talenti artistici napoletani che hanno dato vita a Mad Entertainment, la società fondata nel 2010 da Antonio Fresa, Luigi Scialdone e Luciano Stella. Nata da nemmeno 4 anni e già celebrata a Cartoons on the Bay come Studio italiano dell’anno, la società ha in canna tantissimi progetti e si divide tra Musica, Animazione e Documentario, “coniugando la tradizione e il radicamento nel territorio napoletano con uno sguardo al futuro tecnologico e al mercato internazionale. Il nostro modello è lo studio Ghibli – spiega Luciano Stella – fortemente legato alla cultura giapponese ma capace di raccontare storie universali che arrivano a tutti. Noi infatti narriamo storie condite da dialetto e musica partenopea, ma con i software di animazione più all’avanguardia”.
Una società che “a pieno regime, conta circa 80 tra animatori, tecnici e creativi. Qui a Venezia presentiamo il pilota di una serie tv di 52 puntate da 11 minuti prodotta da Rai Fiction a partire da una graphic novel di Rak. Si intitola Skeleton Story”. Ma i progetti di Mad – il cui nome è un acronimo, ma che allude anche a una lucida follia creativa – sono molteplici. La factory napoletana è infatti l’unico studio italiano tra i 12 mondiali selezionato per partecipare a Home (Gooseberry Project), un film partecipato diretto da Mathieu Auvray e prodotto dall’olandese Blender Institute utilizzando il software di animazione open source 3D Blender: “Mad – spiega Stella – ha già contribuito con due implementazioni del software e realizzerà uno degli episodi, che fanno parte di una storia unica ma che saranno realizzati con stili e tecniche diverse”.
Un altro passo verso il futuro, creativo, tecnologico e commerciale “in un mercato italiano dell’animazione asfittico” è il progetto di Gatta Cenerentola, per la regia di Ivan Cappiello: “Abbiamo lanciato una campagna di crowdfunding (http://www.kisskissbankbank.com/gatta-cenerentola-cinderella-the-cat) per sostenere la realizzazione di questo lungometraggio animato ambientato in un prossimo futuro “alla Blade Runner” in un misterioso porto di Napoli. “Protagonista è una ragazza adolescente in cerca di vendetta per la morte del padre, ucciso dal criminale ‘O Re – dice Stella – che vive con le sorellastre cattive e con una matrigna che si accompagna a un cantante neomelodico camorrista in un contesto di ingiustizia e traffici illegali. A venirle in aiuto sarà l’unico poliziotto non corrotto, il suo ‘principe azzurro’, ma l’atmosfera del racconto è molto pulp, lei è quasi un’eroina alla Kill Bill e la musica napoletana prende accenti rap”. Gatta Cenerentola – che, di nuovo coniuga la tradizione e la narrazione post-moderna, partendo da uno dei racconti de Lo cunto de li cunti di Basile – dovrebbe entrare in produzione all’inizio del 2015.
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