Maccanico: “Cinecittà entusiasta della collaborazione per i presepi di San Pietro”

Presentato questa mattina nella sede dell’Associazione Civita a Roma il progetto dei Presepi che verranno svelati alla cittadinanza sabato 9 dicembre in Piazza San Pietro e in Aula Paolo VI. In occasione dell’ottavo centenario del presepe di San Francesco a Greccio, in provincia di Rieti, è stata realizzata una sontuosa installazione artistica frutto della collaborazione tra il maestro presepista Francesco Artese, gli artigiani di Cinecittà – partner del progetto – e il maestro artigiano presepiale Antonio Cantone di Napoli. Per la prima volta nella storia del presepe in Piazza San Pietro, il progetto è realizzato con il coinvolgimento di aziende private.

“Molti mondi si incrociano questa mattina in maniera virtuosa”, ha dichiarato nel corso della conferenza stampa l’Amministratore Delegato di Cinecittà Nicola Maccanico. “Ci siamo buttati nel progetto con tutto l’entusiasmo possibile e tengo a ringraziare il gruppo di Cinecittà per il grande lavoro svolto, con entusiasmo illimitato. Il fatto poi che Cinecittà abbia potuto svolgere un ruolo importante in questo progetto evoca la chiusura un cerchio: infatti dopo essere tornati a ricoprire un ruolo centrale nel mondo dell’audiovisivo, producendo profitto e valore, attraverso questa collaborazione abbiamo anche avuto l’opportunità di realizzare un’opera dall’alto valore simbolico utile a rafforzare il senso religioso di una comunità. Siamo così potuti uscire da Cinecittà stessa e siamo atterrati al centro della spiritualità e della civilta”.

Mons. Vito Piccinonna, Vescovo di Rieti, ha sottolineato l’importanza della collaborazione sinergica con tutte le parti coinvolte nel progetto, realizzato da oltre 100 professionisti . “Il lavoro dà vita a uno sguardo nuovo, contemporaneo, riproponendo la bellezza che Francesco ammirò a Greccio 800 anni fa. Uno spazio meraviglioso che il Santo Padre benedirà sabato 9 e che speriamo possa trasmettere il messaggio di Greccio, come un compito a casa da portare sempre con noi”.

A Greccio, nel 1223, San Francesco, aiutato dall’amico Giovanni Velita e da sua moglie Alticama, invitò tutta la popolazione a radunarsi per la prima rappresentazione “teatrale” della natività: un presepe destinato a lasciare un segno indelebile e tramandato sino ad oggi, dopo 800 anni. La struttura ricostruita dagli artigiani di Cinecittà è collocata sopra una base a forma ottagonale, richiamo dell’anniversario, ed è “concepita come una quinta che utilizza il linguaggio dell’arte come emozione più grande, secondo l’insegnamento di Francesco” spiega Giovanna Zabotti, curatrice di Fondaco Italia. “Nel presepe di Aula Paolo VI invece troviamo un lavoro molto diverso dal punto di vista artistico: un mosaico che è quasi una statua, con una presenza scenica molto importante”. 32mila le tessere utilizzate.

“Un lavoro impegnativo”, ha sottolineato il curatore Enrico Bressan, “che ci ha visti collaborare con Cinecittà, attore cardine del progetto: hanno trasformato il bozzetto in progettazione e costruzione. Abbiamo visto artigiani e professionisti unici, una squadra capace di affrontare ogni problema”.