“Non ti dimenticare di dire sempre la verità, qualunque cosa accada”. La giudice Libera Orlando ha le idee chiare quando dà un consiglio all’amata nipote Clara. Sarà in grado lei stessa di rispettarlo? Lunetta Savino interpreta la protagonista di Libera, la nuova fiction in arrivo su Rai 1 in quattro prime serate a partire dal 19 novembre.
Nell’elegante tribunale di Trieste, a pochi passi dal mare che separa l’Italia dal resto d’Europa, lavora una giudice diversa dagli altri, capace di guardare agli imputati con occhi empatici, non restia a concedere delle attenuanti, se presenti, senza mai punire per il gusto di farlo. Libera Orlando si muove con grazia nel limite sottile tra indulgenza e buon senso, da cui deriva l’appellativo ironico di “scassazione” affibbiatole dai colleghi. Tutto cambierà, però, quando in uno dei suoi imputati riconoscerà l’uomo che crede colpevole della morte della figlia, avvenuta 15 anni prima. Inseguendo un desiderio di giustizia che rischia in ogni momento di esaurirsi in una semplice vendetta, Libera si troverà catapultata in un’avventura che la porterà a mettere in discussione tutto in torno a sé.
Libera è una fiction nata per calzare su misura sulla sua protagonista, quella Lunetta Savino capace di portare il suo inconfondibile registro comico in ogni contesto, specialmente in quello procedurale, dove si è recentemente distinta grazie al ruolo dell’avvocatessa Marina della fiction Studio Battaglia. “Sono una divoratrice di legal. Starci dentro mi sembra il massimo. – dichiara l’attrice – Marina Battaglia e Libera Orlando sono due personaggi molto diversi. Marina è una donna del nord, sarcastica, elegante, che si muove con spregiudicatezza nel suo campo. Libera è una donna del sud, molto diversa caratterialmente e anche per la storia che viene raccontata. Oltre a questo miscuglio di generi raro, anche all’estero, la novità assoluta per me come attrice è questa grande tensione drammatica, dal punto di vista della suspence, del giallo e, soprattutto, dell’azione. Per fortuna avevo un co-protagonista molto più abile di me, questo malvivente che mi porta sulla cattiva strada e che mi affanno a inseguire in maniera molto divertente”.
L’elemento caratteristico della serie è proprio questo rapporto particolare che nascerà tra la magistrata e l’uomo che credeva essere l’assassino di sua figlia, salvo poi rivelarle segreti che apriranno prospettive molto più inquietanti. Pietro Zanon è un pregiudicato che, quando non è in prigione, frequenta i bassifondi di Trieste, quasi del tutto inediti per il piccolo e grande schermo italiano. A interpretarlo troviamo Matteo Martari, che con la sua espressività e fisicità è il perfetto contraltare della protagonista. “Pietro è molto diverso dagli altri miei personaggi. – dichiara l’attore – Porta con sé un dramma, ma il suo approccio scoordinato alla vita e la sua incapacità di aderire in maniera totale alle regole della società lo rendono un personaggio entusiasmante. Nel senso che lui si permette di mettere tutte le sue energie ben oltre la legge. Quindi sarà curioso vedere la relazione tra i due, dove lui spinge oltre il limite della giustizia e la giudice che è costretta a chiudere tutte e due gli occhi, perché uno non basterebbe”.
La strana coppia formata dal giudice e dal criminale dovrà svelare il mistero dietro la morte di Bianca, figlia di Libera e madre dell’adolescente Clara (Daisy Pieropan), che ha con la nonna un toccante rapporto di affetto e fiducia reciproca. Al di fuori dalle parentesi procedurali che riguardano il mestiere della protagonista e al caso di stagione che collega tutti gli episodi, il cuore della serie sta proprio nei rapporti umani, nella leggerezza con cui Libera affronta la vita, nonostante il dolore che si nasconde nel suo passato. È qui che si inseriscono i tanti personaggi secondari: il collega Ettore (Giole Dix) con cui ha un rapporto speciale, l’ex marito Davide (Claudio Bigagli), più capace di lei di lasciarsi alle spalle il passato, la sorella e vicina di casa Isabella (Monica Dugo), che le ricorda il legame eterno con la loro città natale Palermo, e Aldo Ferreo (Roberto Citran), presidente del tribunale che incarna un modello di magistrato opposto a quello di Libera.
“Il personaggio di Libera ama il suo lavoro e ha faticato molto per arrivare dove è arrivata ora: mi fa pensare a una sorta di Ulisse dei giorni nostri, in gonnella. – commenta Lunetta Savino – Una donna che affronta delle sfide molto difficili, una donna in affanno. Le sue giornate sono pienissime: va a lavoro, segue la nipote, vive un senso di colpa fortissimo nei confronti della figlia che non c’è più, verso cui teme di non essere stata una madre presente. Mi piacciono molto i ritorni a casa di Libera dalla sorella e dalla nipote, in una condizione affettuosa e calda, dopo avere affrontato situazioni movimentate e al limite della legge. Questo mi ha dato la possibilità di passare da un registro all’altro”.
Diretta da Gianluca Mazzella e scritta da Mauro Casiraghi ed Eleonora Fiorini, Libera è come una nave ben costruita che alza le vele dal porto di Trieste e sbarca su Rai1, dove troverà un pubblico pronto ad accoglierla a braccia aperte. La struttura di galleggiamento della serie si regge bene, anche se non brilla per originalità, ma il talento di Lunetta Savino e del cast che l’accompagna sono il vento in poppa che sospinge la nave verso approdi sicuri.
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