Grazie all’anteprima del documentario Lumière, le cinèma di Thrierry Frèmaux, alla Festa del Cinema di Roma è passato anche il direttore dell’Institut Lumière di Lione e delegato generale del Festival di Cannes, che in un incontro con la stampa ha raccontato l’avventuroso viaggio alle origini del cinema, cuore pulsante della sua ultima opera divulgativa. Il film è il seguito di un altro documentario del 2016 e torna a raccontare i primi anni della scoperta cinematografica, ponendo il genio francese dei Lumière a fondamenta della storia della settima arte.
“I Lumière hanno realizzato e prodotto ufficialmente 1.428 film, ma in realtà sono circa 2.000. Mentre il cinema muto è scomparso al 70-80%, il cinema di Lumière continua a esistere al 100%,” ha spiegato Frèmaux. “Visto il successo del film, abbiamo deciso di realizzare un secondo film. Non basta restaurarli, devono essere poi mostrati, ma in un modo particolare. È importante riportare i film Lumière nelle sale cinematografiche”. L’incredibile modernità dell’opera dei registi appare evidente mentre su grande schermo tornano a vivere i momenti chiave della loro produzione e alcune opere decisamente meno note.
Centrale nel discorso di Frèmaux il lavoro di restauro della grande storia cinematografica. Altrettanto fondamentale è però l’opera di riscoperta e divulgazione, che può riportare i film Lumière all’attenzione del pubblico moderno. “Quando l’Institut Lumière avvia i restauri – continua il critico – ci si chiede come far vedere questi film al cinema, considerando che i Lumière hanno inventato l’idea della visione collettiva. Il nostro secondo film pone la domanda su come riportare questi film sul grande schermo. È importante mostrarli al cinema, poiché il restauro mira a ridare splendore al grande schermo”.
Anche per questo, Frèmaux ha annunciato alla Festa del Cinema il progetto per la creazione di una nuova piattaforma streaming dedicata ai Lumière e non solo. “Si potrebbe chiamare Lumière Plus“, scherza Frèmaux, ammettendo di non aver ancora deciso un nome. La piattaforma però sarà attiva da giugno 2025, in occasione del 130mo anniversario dalla nascita del cinema. “È essenziale insegnare ai giovani e agli appassionati di cinema che il film è un mezzo di ricerca e appassionante”, spiega Fremaux sottolineando l’importanza della cinefilia nella formazione dei nuovi registi. “Il progetto di piattaforma che creeremo permetterà a tutti di accedere ai film di Lumière, rendendoli un patrimonio universale. Preservare il cinema significa preservare la nostra vita e noi stessi. Il cinema ha sempre avuto la funzione di apertura verso il mondo, promuovendo la pace e il rispetto per le diverse culture. I Lumière hanno scelto di impressionare il mondo con la poesia del reale, distinguendosi per la bellezza del quotidiano e della forma cinematografica”.
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