Il 25 settembre Luciano Salce avrebbe compiuto cento anni. In occasione dell’anniversario, una serie di iniziative ricorderà una delle figure più multiformi della cultura italiana del Novecento, capace di spaziare in ogni forma di spettacolo con un talento smisurato celato dietro l’ironia.
Tali iniziative ruoteranno attorno alla mostra Luciano Salce, L’ironia è una cosa seria – Edizione Centenario, a cura di Emanuele Salce e Andrea Pergolari, organizzata dal 6 al 27 ottobre dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, dal Centro Sperimentale di Cinematografia e da Sycamore T Company, con il patrocinio di Roma Capitale e l’Accademia d’Arte Drammatica, il supporto di Fondazione Cinema per Roma, Rai Teche e Cinecittà.
L’evento è stato presentato in anteprima ieri alla Casa del Cinema di Roma, alla presenza di Andrea Pergolari ed Emanuele Salce e del Conservatore della Cineteca Nazionale Alberto Anile. “Quando ci rendemmo conto che, in questo Paese non avvezzo alla memoria, se non avessimo fatto qualcosa noi non sarebbe accaduto nulla, io e Andrea Pergolari abbiamo raccolto tanto materiale in casa – ha detto Emanuele Salce – Papà era quasi un accumulatore seriale: con Andrea abbiamo aperto gli scatoloni e sono emersi non solo foto e documenti, ma anche carteggi preziosissimi. Ci sono lettere di quando si iscrisse all’Accademia d’arte drammatica e lettere dal campo di prigionia, in cui è stato dal 1943 al 1945. E ci sono centinaia di lettere con i membri della classe dirigente del teatro italiano di allora. Per me come figlio era importante riscoprire papà, con orgoglio e affetto, e condividerne ricordo e scoperta con materiali preziosi”.
L’incontro è stato seguito dalla proiezione della versione restaurata de La voglia matta (1962), presentato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia. Un film che subì i colpi della censura: “La storia tra la minorenne Catherine Spaak e il ‘matusa’ trentanovenne Ugo Tognazzi anche oggi potrebbe far discutere”, ha commentato Anile. Introducendo la proiezione, gli interpreti Fabrizio Capucci, Gianni Garko, Donatella Ferrara e Diletta D’Andrea, mamma di Emanuele Salce, hanno rievocato i momenti speciali di quel set: “In quel periodo Luciano si innamorò di me e mi corteggiava – ha ricordato D’Andrea – Se io da Sabaudia tornavo a Roma, il set si fermava e i produttori mi chiamavano disperati per farmi tornare. Dopo il film mi innamorai anch’io di quest’uomo straordinario, una persona di grande ironia e con la capacità di anticipare molte cose”.
Tra i colonnati, il giardino e il ninfeo del Museo Etrusco di Villa Giulia, la mostra Luciano Salce, L’ironia è una cosa seria prenderà forma con la sua combinazione di lettere, articoli, il diario privato degli anni dell’Accademia d’Arte Drammatica, i materiali d’archivio dell’Istituto Luce/Cinecittà, filmati da Rai Teche, e soprattutto i documenti provenienti dall’Archivio Salce, conservati al Centro Sperimentale presso la Biblioteca Luigi Chiarini, e moltissime immagini dell’Archivio Fotografico della Cineteca Nazionale.
Parallelamente alla mostra si svolgeranno una serie di incontri e proiezioni collaterali nella Sala della Fortuna del Museo Etrusco di Villa Giulia: un convegno di studi (5-6 ottobre), il primo in Italia, moderato da Mario Sesti e dedicato a ogni aspetto della multiforme produzione artistica di Salce, con interventi fra gli altri di Valerio Caprara, Franco Cordelli, Steve Della Casa, Laura Delli Colli, Rocco Moccagatta, Guido Vitiello, Christian Uva; un approfondimento specifico (11 ottobre), moderato da Andrea Pergolari, sulla partecipazione a uno dei filoni di maggior successo degli anni ’60, la commedia a episodi, di cui verranno analizzati origini, temi, personaggi; una serata all’insegna del Brasile (25 ottobre) con la proiezione dei due film girati nel paese sudamericano da Salce, ai suoi esordi, Uma pulga na balança e Floradas na serra, in versione originale con sottotitoli in italiano; un incontro conclusivo (27 ottobre), moderato da Marco Giusti, con una straordinaria reunion delle sue attrici: Enrica Bonaccorti, Barbara Bouchet, Maria Grazia Buccella, Orchidea De Santis, Gabriella Giorgelli, Eleonora Giorgi, Anna Mazzamauro.
Salce è una figura unica che lega la Seconda guerra mondiale, i campi di prigionia in Germania, l’Accademia d’Arte Drammatica e Cinecittà, la televisione e la radio, Vittorio Gassman e Luigi Squarzina, Franca Valeri e i Gobbi, Ugo Tognazzi e Antonello Falqui, Mina e Monica Vitti, Paolo Villaggio e Fantozzi.
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