Dopo uno straordinario successo di accoglienza e apprezzamenti che ne hanno fatto uno degli eventi principali dell’Estate e dell’autunno romani, la Mostra LUCE – L’immaginario italiano, inizialmente programmata a Roma fino al 21 settembre, scadenza poi prolungata fino al 30 novembre, resterà in allestimento fino al 14 dicembre, sempre nella cornice del Complesso del Vittoriano. Un risultato importante per l’esposizione che racconta i primi 90 anni dell’Istituto Luce, dalla fondazione nel 1924 a oggi: una delle più grandi imprese culturali del Paese, un luogo di elezione della sua conoscenza storica, e il deposito materiale di memorie, segreti, sogni dell’Italia nel XX secolo e oltre. Un proseguimento, ad ingresso gratuito, per accogliere le tante ulteriori richieste di pubblico nonché, con la ripresa della didattica, di numerose scuole per i propri docenti e studenti.
L’esposizione è ideata e realizzata da Istituto Luce-Cinecittà, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo e della Regione Lazio, e in collaborazione con Roma Capitale. È curata da Gabriele D’Autilia (curatore scientifico e testi) e da Roland Sejko (curatore artistico e regia video). L’organizzazione generale è di Comunicare Organizzando.
Indirizzo: Complesso del Vittoriano – Gipsoteca – Piazza dell’Ara Coeli, 1 – Roma
Orario: dal lunedì al giovedì 9.30-18.30. Venerdì, sabato e domenica 9.30-19.30 (ultimo ingresso 45 minuti prima della chiusura)
Per informazioni: tel. 06/6780664
Intervista a Chiara Sbarigia, Flavia Scarpellini, Marco Di Nicola e Mario Ciampi
Diciassettesima edizione per il Festival del cinema italiano di Madrid, che si è svolto dal 27 novembre al 4 dicembre. Un programma ricco di proposte con i documentari Duse e Real e il film collettivo per i cento anni del Luce
Immagini di colore dall'inaugurazione della Mostra nata dalla collaborazione tra il Ministero della Cultura e l’Archivio Storico Luce Cinecittà
La mostra è esposta dal 4 dicembre 2024 al 28 febbraio 2025 alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea