Dopo il successo di pubblico e media a Roma, Buenos Aires, Mantova, Catania e Matera, la mostra LUCE – L’immaginario italiano arriva a Napoli, ospitata al Convento di San Domenico Maggiore dal 9 novembre all’11 marzo. L’esposizione racconta la storia dell’Istituto Luce dalla fondazione nel 1924 a oggi: una delle più grandi imprese culturali del Paese, un luogo di elezione della sua conoscenza storica, e il deposito materiale di memorie, segreti, sogni dell’Italia nel XX secolo e oltre.
Un’interessante sezione finale dell’esposizione è dedicata proprio alla città di Napoli, con una videoinstallazione formata da tre schermi dove sono esposte foto e immagini d’archivio dagli anni ‘20 fino ai tempi nostri, che raccontano l’evoluzione della città dal punto di vista sociale, ma anche storico e artistico. Ad aprire il percorso un’immagine di circa sette metri, dove è raffigurata la piazza del Plebiscito: una folla sterminata è riunita in occasione della nascita del principe; militari e cittadini sono accorsi per il lieto evento. Siamo nel 1937. A seguire una videoinstallazione dove sono esposte foto e immagini d’archivio, che raccontano – dagli anni ‘20 fino ai tempi nostri – l’evoluzione della città dal punto di vista sociale, ma anche storico e artistico. Nelle tante immagini una piazza del Plebiscito ancora gremita, che saluta l’arrivo di Mussolini per l’anniversario della storica adunata delle Camicie Nere. Tra le foto quella del 1928 dei capitani delle squadre di calcio della Roma e del Napoli, che posano in campo, insieme a un’autorità militare e ad altre personalità – tra cui Alessandro Melchiori -mostrando due bassorilievi incorniciati, raffiguranti la Madonna con il Bambino. Sono del 1938 le incredibili immagini del viaggio di Hitler a Napoli, che su invito di Mussolini, percorse a tappe le città d’arte più rappresentative del bel paese a suggellare l’eterna amicizia tra le due nazioni “sorelle”. Lo accoglie una capitale del Mezzogiorno addobbata, dove una grande parata navale nelle acque del Golfo varrà a mostrare al Führer la preparazione militare dell’alleata. A seguire la “Liberazione” americana che filma il popolo in fila, anche per ricevere l’acqua. Volti di riscatto e povertà di un’Italia in bianco e nero. Lontana e vicinissima. La sezione partenopea continua con una video istallazione formata da tre schermi. Un susseguirsi di suoni, “sapori”, facce, nei budelli più nascosti dei vicoli, ma anche tra le tipiche piazze, riti religiosi, di una metropoli, che cambia per rimanere sempre se stessa. Dura dieci minuti l’imponente video dedicato ad Antonio de Curtis: immagini “rubate” dal set, alcuni momenti intimi, inediti, del Totò attore, che cammina per la strada, immerso tra il popolo o da solo riflette. Stralci anche dal censurato lungometraggio di Mario Monicelli, Totò e Carolina. Il Principe della risata ritratto nei suoi cavalli di battaglia, ma anche quando riceve premi e riconoscimenti.
La mostra, ideata e realizzata da Istituto Luce-Cinecittà, promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli è curata da Gabriele D’Autilia (curatore scientifico e testi) e da Roland Sejko (curatore artistico e regia video). L’organizzazione generale è di C.O.R. Creare Organizzare Realizzare.
Convento di San Domenico Maggiore – Vico San Domenico Maggiore 18 – Napoli (Orari: dal lunedì al sabato 9.00-19.00)
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