Luca Vullo a Cannes con gli italiani in fuga

Il regista siciliano ha portato allo Short Film Corner il suo corto "Influx"


CANNES – Ci sono l’allenatore Gianluca Vialli, la scrittrice Simonetta Agnello Hornby, la giornalista Caterina Soffici, lo chef Francesco Mazzei, ma anche un 32enne che serve ai tavoli in un bar e una ragazza che vende piadine in Influx, il cortometraggio che il regista siciliano Luca Vullo ha portato allo Short Film Corner di Cannes. Sono i protagonisti di un flusso migratorio, quello dall’Italia a Londra, che assume dimensioni sempre più imponenti e caratteristiche sempre più sfaccettate, e che svela il senso di un fenomeno sociale che non si limita solo alla classica “fuga dei cervelli”, ma sconfina nell’esodo da disperazione occupazionale.

Sono circa cinquecentomila, attualmente, gli italiani a Londra, e il loro sguardo sulla patria abbandonata – quasi sempre – con un biglietto di sola andata, varia dal nostalgico, al preoccupato, al rabbioso. Invece guardare avanti e affacciarsi al futuro in terra britannica significa dover riflettere sui cambiamenti che porterebbe un’eventuale uscita dall’euro della Gran Bretagna, come si vede bene nel film breve che il regista ha confezionato per la Croisette a partire dal progetto – più ampio – di documentario sul tema.

“Ho sempre avuto grande attenzione per il tema della migrazione, come dimostra anche il mio documentario Dallo zolfo al carbone – racconta il regista – e stavolta ne sono anche direttamente coinvolto, visto che io stesso due anni e mezzo fa mi sono trasferito a Londra. Una volta lì ho realizzato che il flusso di italiani era massiccio e che c’era tutto un mondo da esplorare che ci avrebbe rivelato molto dei nostri connazionali”. Regista e produttore, Vullo dal 2011 è impegnato in un importante tour internazionale legato a La voce del corpo, documentario sulla gestualità siciliana da cui sono nati dei workshop di comunicazione non verbale richiesti da molte università del mondo.

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22 Maggio 2015

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