Lorenzo Zurzolo: “E’ stato fantastico lavorare con Isabelle Huppert”

L’attore romano, in attesa di debuttare a Cannes in Hi-han (Eo) di Jerzy Skolimowski, riceverà il Premio Speciale Next Generation Award al miglior interprete under 30 al Monte-Carlo Film Festival de l


MONTE-CARLO – Lorenzo Zurzolo è uno dei giovani attori italiani del momento. Sguardo tenero, una timidezza sincera, è stato tra i protagonisti della serie di successo di Netflix Baby, che lo ha fatto conoscere in tutto il mondo. Oggi a 22 anni sa con certezza che questo è il mestiere che vuole fare, affrontando sempre nuove sfide. La prossima sarà partecipare in concorso al 75° Festival di Cannes con Hi-han (Eo). Il film, diretto dal regista polacco Jerzy Skolimowski, ambientato in Italia e ispirato a Au hasard Balthazar di Robert Bresson, vede protagonisti un asino, che da un circo polacco finisce in un mattatoio italiano, e la star del cinema francese Isabelle Huppert. Ma Zurzolo sarà anche protagonista di una nuova serie Amazon, per ora top secret, che si preannuncia molto forte e lo vedremo ancora nei panni di Vincenzo, ragazzo cieco con un madre un po’ apprensiva, nel sequel targato Netflix di Sotto il sole di Riccione, stavolta ambientato ad Amalfi. Intanto sabato 30 aprile, l’attore romano riceverà il Premio Speciale Next Generation Award al miglior interprete under 30 al Monte-Carlo Film Festival de la Comédie, insieme alla collega e amica Ludovica Martino.

Zurzolo, che effetto le fa ricevere questo riconoscimento?

È una grande soddisfazione quando il tuo lavoro viene riconosciuto, soprattutto quando sai che è il mestiere della tua vita.

Quando lo ha capito?

Ho iniziato a recitare molto piccolo, avevo appena 7 anni e all’inizio prendevo tutto come un gioco. Sono cresciuto sui set. Ero un po’ la mascotte. Poi a un certo punto mi sono reso conto che oltre a essere un divertimento bellissimo, ciò che volevo fare veramente era recitare. L’ho capito a 12 anni lavorando con Paolo Genovese in Una famiglia perfetta.

Oggi come sceglie i film e le serie che fa?

Cerco di trovare la novità in ogni progetto, tentando di migliorarmi sempre. Mi piace interpretare ruoli diversi. Vorrei che si trovasse il coraggio in Italia anche di raccontare storie in maniera differente. A volte quando una cosa va bene da noi, si insiste un po’  troppo fino a non farla funzionare più. E nel mondo teen la creatività può capitare che manchi.

E gli attori cosa possono fare?

Possono provare a rendere più corposo un personaggio.

Con chi vorrebbe lavorare?

Ancora con Genovese. E poi con Matteo Garrone e Paolo Sorrentino.

E all’estero?

Con Xavier Dolan. Credo sia un genio, a 16 anni ha scritto il suo primo film. Ho amato il suo Mommy alla follia.

Il mese prossimo sarà in concorso al Festival di Cannes. Come si sente?

Sono emozionato e onorato. Non me lo aspettavo che il film sarebbe stato scelto per la competizione.

È stato più difficile lavorare con un asino o con Isabelle Huppert, che notoriamente è un’attrice molto esigente?

Ero preoccupato perché mi avevano detto che l’asino era molto testardo. Per fortuna lo sono anche io e abbiamo trovato il giusto feeling (sorride, ndr). Di Huppert che dire? E’ stato fantastico lavorare con lei.

La serie Baby è stato un successo internazionale. Oggi ha fan in tutto il mondo, anche in Sud America. Che rapporto ha con loro?

Sono felice dell’affetto che mi dimostrano, anche se a volte mi capitano delle richieste un po’ strane. Nel mio piccolo quello che tento di fare anche sui social è lanciare messaggi positivi ai giovani che mi seguono.

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