“Questo film è un omaggio a Napoli, ma prima di tutto al coraggio e alla dignità alle donne. La mia Angela non è una vittima, ma una donna che si batte per il suo amore”. Così Sophia Loren parla alla ‘Repubblica’ de La voce umana, il cortometraggio in cui è stata diretta dal figlio Edoardo Ponti. Il film è tratto dalla pièce di Jean Cocteau, che è stato tradotto in napoletano e adattato da Erri De Luca che firma la sceneggiatura con Ponti.
Il film, prodotto dalla MasiFilm sarà presentato in autunno probabilmente al Teatro San Carlo e a Parigi per i 50 anni della morte di Cocteau. “Come nella pièce, il film si svolge in una camera da letto – spiega la Loren – Angela è al telefono con il suo amore che l’ha lasciata, la voce dell’uomo (Enrico Lo Verso, ndr) non si sente mai. Lei è forte, è più intelligente di lui che è fuggito e schiva le sue domande. Volevamo raccontare una storia di una donna determinata, in un periodo nel quale si parla spesso di violenza sulle donne”. Le scene esterne, rievocano momenti della vita passata di Angela, in una Napoli degli anni ’50.
30 anni fa se ne è andato il più grande attore italiano: cos’è stato e cosa poteva essere
La 32enne, giurata al Monte-Carlo Film Festival, racconta perché ha scelto di fare l'attrice, come vive la popolarità e in che modo si prepara ai ruoli da interpretare, anche scegliendo la playlist dei suoi personaggi
L'affermato attore sarebbe stata la prima scelta di Ridley Scott per interpretare Lucius, ma il regista ha infine scelto Paul Mescal, colpito dalla sua straordinaria interpretazione nella serie Normal People
Il film, avvolto nel mistero, è oggetto di speculazioni: si parla di una storia di vampiri negli anni Trenta o di un action futuristico ispirato a Tuono blu, forse un remake, ma nessuna ipotesi sembra vicina alla realtà