Locarno The Films After Tomorrow: i progetti

C'è anche una coproduzione tra Svizzera, Italia e Portogallo, Far West di Pierre-François Sauter, tra i progetti che parteciperanno alla selezione The Films After Tomorrow del Festival di Locarno


C’è anche una coproduzione tra Svizzera, Italia e Portogallo, Far West di Pierre-François Sauter (prodotto da Le Laboratoire Central: Nadejda Magnenat, Terratreme: João Matos, Qoomoon: Luciano Barisone e Luca Scarabelli), tra i progetti che parteciperanno alla selezione The Films After Tomorrow, l’iniziativa del Locarno Film Festival volta a fornire un sostegno concreto ai cineasti che hanno dovuto interrompere il loro lavoro a causa della pandemia. Il 15 agosto due giurie assegneranno i premi, destinati al completamento del film e/o alla ripartenza della produzione: due Pardo 2020 del valore di 70.000 franchi ciascuno ai migliori progetti internazionali e svizzeri, mentre il Campari Award di 50.000 franchi e lo Swatch Award di 30.000 franchi saranno conferiti a un progetto internazionale. Infine, SRG SSR attribuirà un premio del valore di 100.000 franchi nella forma di una campagna pubblicitaria televisiva a un progetto svizzero. La direttrice artistica Lili Hinstin e il Comitato di selezione del Festival hanno valutato i 545 progetti pervenuti dopo l’apertura del bando di The Films After Tomorrow da ben 101 Paesi diversi. Tra questi sono stati scelti i venti che si contenderanno i due Pardi 2020 in palio e gli altri premi previsti: dieci per la selezione internazionale e dieci per la selezione svizzera, che è stata organizzata e promossa in collaborazione con SWISS FILMS.

Di seguito i 10 progetti internazionali selezionati: Chocobar di Lucrecia Martel (Argentina, Stati Uniti, Paesi Bassi); Campo di Juliana Rojas (Brasile); De Humani Corporis Fabrica di Verena Paravel e Lucien Castaing-Taylor (Francia, Stati Uniti); Eureka di Lisandro Alonso (Francia, Germania, Portogallo, Messico, Argentina); Human Flowers of Flesh di Helena Wittman (Germania, Francia); I Come From Ikotun di WANG Bing (Francia, Cina); When The Waves Are Gone di Lav Diaz (Filippine, Francia, Portogallo, Danimarca); Nowhere Near di Miko Revereza (Filippine, Messico, Stati Uniti); Petite Solange di Axelle Ropert (Francia); Selvajaria di Miguel Gomes (Portogallo, Francia, Brasile, Cina, Grecia).

Per Lili Hinstin: “Il nostro ruolo come Festival consiste nel fare da ponte tra i film, l’industria e il pubblico, e quindi abbiamo cercato modi alternativi per portare avanti questa missione in un anno complesso per tutta la filiera. Nella scelta dei progetti internazionali abbiamo considerato sia gli autori di riferimento della nuova cinematografia mondiale, sia voci nuove e promettenti, in una selezione che racconta anche le difficoltà che tutte le produzioni indipendenti stanno incontrando in aree geografiche molto diverse. I progetti nazionali riflettono invece una scena artistica vivace, fatta di opere prime, documentari e progetti che testimoniano con potenza del rapporto particolare della Svizzera con la propria storia e con il resto del mondo”.

Tra il 5 e il 15 agosto il pubblico di Locarno 2020 potrà avere accesso a una presentazione dei progetti selezionati sul sito del Festival. Nelle pagine dedicate alla sezione saranno infatti disponibili le sinossi e alcune immagini e una presentazione video dei film in lavorazione fatta dai registi. Negli stessi giorni, alcuni dei registi selezionati terranno anche delle masterclass online aperte al pubblico. I cineasti sceglieranno alcuni titoli delle precedenti edizioni del festival per comporre la sezione “Un viaggio nella storia del Festival”.

 

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