La Retrospettiva del 70° Locarno Festival (2/12 agosto) sarà dedicata al regista francese Jacques Tourneur (1904 – 1977), che ancora non gode di un riconoscimento pari al suo talento. Tourneur ha spesso lavorato in film di serie “B”, ma che oggi appaiono più visionari e attuali dei loro fratelli maggiori. La Retrospettiva sarà ospitata nello storico cinema locarnese, che per la 70ma edizione del Festival si presenterà con una nuova veste, completamente restaurato e ribattezzato GranRex.
Jacques Tourneur nasce a Parigi nel 1904. Suo padre, il regista Maurice Tourneur, è stato uno dei pionieri del cinema francese. Dopo i primi film in Francia Maurice, prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, si trasferisce con la famiglia negli Stati Uniti, dove diventerà un regista affermato e acclamato dal pubblico. Nel 1928 rientrano in Francia, dove nel 1931 Jacques esordisce alla regia con Tout ça ne vaut pas l’amour. Gira altri tre film poi decide di tornare negli Stati Uniti. L’incontro con il produttore Val Lewton alla RKO è all’origine di una collaborazione tra le più fruttuose della storia del cinema; insieme lavorano ad alcuni film affascinanti e sinistri, riconosciuti ancora oggi come pietre miliari del cinema: Cat People (1942), The Leopard Man (1943), I Walked with a Zombie (1943).
Ma l’opera di Tourneur non si riduce a questi titoli più giustamente celebrati; la riscoperta di cui è stato oggetto negli anni Settanta ha messo in luce un autore capace di esprimersi nei generi più diversi: dal poliziesco (Nick Carter, Master Detective) al western (Canyon Passage, Great Day in the Morning), dal film di cappa e spada (Anne of the Indies, The Flame and the Arrow) a quello di guerra e spionaggio (Berlin Express, Days of Glory), dal noir (Nightfall, Out of the Past), al melodramma (Experiment Perilous, Easy Living) o al film di avventura (Appointment in Honduras, The City Under the Sea).
Per Carlo Chatrian, direttore artistico del Locarno Festival, “il nome di Tourneur è noto agli appassionati e alcuni suoi film figurano tra quelli da ricordare in una stagione straordinaria quale quella del secondo dopoguerra in America; non è così per l’insieme della sua opera che pure è di altissima qualità(…) Considerato il maestro del cinema fantastico Tourneur ha sempre cercato di andare oltre il visibile, rappresentando quei sentimenti profondi che si agitano sotto la pelle e dietro la superficie delle cose. Per questo i suoi film reggono al passare del tempo e sono fonte d’ispirazione per tanti registi”.
La Retrospettiva su Tourneur, che sarà visibile in Italia al Museo del Cinema di Torino, è curata da Roberto Turigliatto e Rinaldo Censi, ed è resa possibile grazie alla preziosa collaborazione con la Cinémathèque suisse e la Cinémathèque française.
Il regista cinese si porta a casa il prestigioso riconoscimento con il suo Mrs. Fang, documentario sulla morte di un’anziana malata di Alzheimer. Miglior attrice Isabelle Huppert. Premio speciale della giuria a As Boas Maneiras di Juliana Rojas e Marco Dutra, mentre il Pardo per la miglior regia è stato vinto da F.J. Ossang per 9 Doigts
È il primo lungometraggio di finzione di Germano Maccioni, Gli asteroidi, l'unico italiano in concorso a Locarno, prodotto da Articolture, Ocean Productions e RAI Cinema, sarà distribuito in sala dall’Istituto Luce Cinecittà
Nella sezione competitiva Cineasti del Presente c’è anche il film di Riccardo Palladino Il monte delle formiche. Un documentario filosofico sul senso della vita, raccontato attraverso il volo che ogni anno sciami di insetti compiono per accoppiarsi e poi morire
Anche quest'anno la retrospettiva del Festival di Locarno ha procurato ai cinefili scoperte ed emozioni. Roberto Turigliatto e Rinaldo Censi, i due curatori, hanno proposto uno dei nomi più amati dai cinefili, Jacques Tourneur, mobilitando attorno a lui i nomi più esclusivi della critica internazionale, da Jean Douchet a Pierre Rissient, da Charles Tesson a Chris Fujiwara