L’attrice francese Bulle Ogier riceverà il Pardo alla carriera al 68° Festival del cinema di Locarno. Con questo riconoscimento, che segue gli omaggi ad Anna Karina (2013) e Jean-Pierre Léaud (2014), la rassegna – spiegano gli organizzatori in una nota – intende “proseguire il suo percorso di rilettura dell’eredità della Nouvelle Vague, accogliendo i suoi più emblematici interpreti”. Attrice di teatro prima che di cinema, Bulle Ogier debutta sul grande schermo nel 1968 con Les Idoles di Marc’o. Grazie a quell’interpretazione viene notata da Jacques Rivette che la vuole ne L’Amour fou. Il film segna l’inizio di uno dei più significativi sodalizi del cinema francese, che li porterà a collaborare in altri sei lungometraggi. La fama internazionale arriva nel 1971 grazie al ruolo di Rosemonde ne La Salamandre di Alain Tanner. Una filmografia costellata da collaborazioni con i più importanti registi della scena europea come Claude Lelouch, Louis Bunuel, Rainer Werner Fassbinder, Claude Chabrol, Daniel Schmid, Manoel de Oliveira, nonché il marito Barbet Schroeder.
“Come ebbe a dire Marguerite Duras, ‘Bulle, ce n’est pas la nouvelle vague, c’est le vague absolu’ – ha sottolineato Carlo Chatrian, il direttore artistico del Festival di Locarno -.Insieme alla sua straordinaria carriera si vuole omaggiare un’idea di cinema permeato da una grande libertà espressiva, di cui oggi si sente la mancanza”. Sarà anche proposta una selezione di titoli dell’attrice e una conversazione con il pubblico.
Al festival di Locarno il regista ha portato il film breve Pastorale cilentana che, fino a fine ottobre, introdurrà alla visita del padiglione zero dell’Expo di Milano: "È una opera gemmata su Noi credevamo e Il giovane favoloso, getta uno sguardo sulla storia d’Italia per andare alla radice di quel malessere che oggi viviamo. Racconta un periodo in cui l’uomo e la natura erano ancora in equilibrio, in cui l’uomo restituiva alla natura ciò che prendeva, in cui la tecnica cominciava a evolversi, a perfezionarsi, ma c’era reciprocità e non sfruttamento"
Il regista Alberto Fasulo, vincitore del Marc'Aurelio d'oro al Festival di Roma 2013, ha presentato fuori concorso a Locarno il documentario Genitori, che sarà distribuito in autunno da Luce Cinecittà. Il film segue gli incontri di un gruppo di genitori che si confrontano periodicamente sulla vita e sulle problematiche dei loro figli: "Sono stati loro a propormi di realizzare il film. Sono rimasto molto colpito da ciò che mi hanno detto sull'incapacità e sulla paura del grande schermo di raccontare in maniera non superficiale la disabilità. Anche perché spesso, nella realtà, il famoso lieto fine non c'è"
A Locarno 68 il film Right Now, Wrong Then vince anche il premio per la migliore interpretazione maschile. La migliore interpretazione femminile è un ex aequo alle quattro protagoniste di Happy Hour del giapponese Ryusuke Hamaguchi. Al maestro polacco Andrzej Zulawski, con Cosmos, va il riconoscimento per la Miglior regia. Bella e perduta di Pietro Marcello, che sarà distribuito da Luce Cinecittà, ottiene il primo premio della Giuria Giovani e la menzione speciale del Premio ecumenico
Bella e perduta di Pietro Marcello - che sarà distribuito da Istituto Luce Cinecittà dal 19 novembre dopo la pre-anteprima al Festival di Torino - è stato in concorso al sessantottesimo festival di Locarno dove Cinecittà News ha incontrato il regista casertano per parlare di questa fiaba che getta uno sguardo su un'Italia pasoliniana, abitata da cittadini completamente inconsapevoli, un'Italia, appunto, "bella e perduta"