TORINO – C’è un piccolo ma significativo episodio della storia americana quasi del tutto trascurato. Ne è protagonista, sul finire della Guerra Civile, un coraggioso contadino del Sud degli States, Newt Knight, che disilluso di fronte al massacro della guerra e all’inequità della cosiddetta “Legge dei venti negri” (i figli dei ricchi proprietari di almeno venti schiavi sono dispensati dall’arruolamento) si ribella all’esercito confederato di cui faceva parte e si mette alla guida di un’improbabile banda di modesti contadini bianchi e schiavi fuggiaschi. Così, in nome di libertà ed equità sociale, porta la Contea di Jones a separarsi dagli Stati della Confederazione e fonda “Lo stato libero di Jones”, in cui sono sancite uguaglianza e libertà per tutti gli uomini, al di là del colore della pelle.
Ad interpretare questa incredibile storia vera il premio Oscar Matthew McConaughey, perfetto carismatico protagonista di Free State of Jones di Gary Ross, pellicola molto attesa al Torino Film Festival, dove viene presentata in anteprima nazionale nella sezione Festa mobile prima di arrivare nelle sale italiane dal 1 dicembre con 01 Distribution.
Un uomo rivoluzionario che era molto più avanti rispetto ai tempi, quasi un eretico per la sua epoca, e che, in barba a un Sud che la storia ci ha consegnato come del tutto a favore della secessione e contro l’integrazione razziale, ha lottato, oltre che per i meno abbienti, anche per i diritti degli afroamericani. Tanto che dalla sua relazione con l’ex schiava Rachel nasce la prima comunità mista del dopoguerra, un fatto straordinario in un periodo in cui il colore della pelle era così determinante. “Newt era un individuo assolutamente unico e molto più avanti nel pensiero rispetto ai suoi tempi”, sottolinea Ross che ha fatto lunghe ricerche storiche prima di scrivere la sceneggiatura. “Una volta capita la verità, non ha potuto più abbandonarla. Ha visto l’inequità di una guerra combattuta sulla schiavitù, a favore della classe proprietaria di schiavi. Ha combattuto in una rivolta in nome dei non abbienti, dei poveri e degli espropriati, e nel fare questo si è spogliato di una cultura per farne sua un’altra. Era un combattente per la libertà in molti modi, e io mi sono totalmente innamorato di questo personaggio”.
Nel cast anche Gugu Mbatha–Raw nei panni di Rachel, alleata e compagna di Knight; Mahershala Ali (The Hunger Games) che interpreta Moses Washington, uno schiavo fuggitivo e uomo trainante della ribellione; e Keri Russell nel ruolo della prima moglie di Newt.
Tremila spettatori in più per questa edizione, che si aggiungono ai 75mila della precedente edizione e indicano che il Torino Film Festival è una realtà consolidata per tutti gli amanti del cinema
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